È finalmente arrivato il nuovo Bonus 2022 per tutti i negozi: scopri subito quanto ti spetta e come fare la richiesta in poche mosse.
Per questo turbolento anno 2022 ci sono moltissimi bonus che puoi richiedere, con e senza ISEE.
Il Governo ha da poco stanziato la nuova agevolazione per negozi e botteghe per aiutare gli imprenditori ad affrontare al meglio questo periodo di forti rincari. Sono stati presi numerosi provvedimenti finanziari per aiutare le aziende in questo momento così delicato. Tra l’aumento del costo della luce, del gas, del carburante e dei beni primari, lo Stato ha deciso di agevolare anche i negozianti presenti sul territorio italiano. Vediamo subito quali sono queste agevolazioni e soprattutto a chi spettano.
Bonus per i negozianti: ecco come funziona
Come ti ho già anticipato, non c’è una sola agevolazione pensata per chi possiede uno o più negozi o botteghe. Il primo grande aiuto economico messo a disposizione dal Governo è il Bonus Affitto. Infatti, coloro che pagano l’affitto per un locale che non è adibito ad abitazione, possono richiedere un contributo. Si tratta di una cessione del credito di imposta del 30%, del 50% o del 60% del canone di affitto mensile. La percentuale del credito riconosciuto varia in base al tipo di attività commerciale.
C’è un ulteriore aiuto per coloro che hanno assunto personale. Questa agevolazione è riservata ai titolari d’impresa che non abbiano più di 9 dipendenti e che abbiano stipulato un contratto di apprendistato con il nuovo personale selezionato. In questo caso, puoi avere uno sgravio fiscale del 100% del pagamento dei contributi per un massimo di 3 anni, in base alla durata del contratto.
C’è anche l’agevolazione che premia chi usa il POS per ricevere pagamenti elettronici dai propri clienti. Anche in questo caso il bonus si trasforma in credito di imposta. Infine, non tutti sanno che c’è un ulteriore aiuto economico che prevede un contributo si mille euro a fondo perduto per le società in start-up. Questo bonus è dedicato agli imprenditori che hanno attivato la Patita Iva nel 2018, che hanno poi iniziato la propria attività nel 2019 e che non abbiano avuto un fatturato maggiore di 10 milioni di euro sempre nel 2019.
