“Bonus Affitti” da restituire

Nel caso si avesse beneficiato di un incentivo per cui non si aveva diritto c’è la possibilità di restituire la somma indietro. La procedura è molto semplice e permetterà di non incorrere in ulteriori sanzioni. Ecco come fare.

Nel 2020, il governo italiano ha erogato il Decreto Ristori per cercare di dare una mano a tutte le attività messe in difficoltà a causa della restrizioni.
Per molte imprese ed aziende si è trattato di una vera e propria manna dal cielo, dato che i mesi di lockdown si sono rivelati davvero pesanti per l’economia italiana, ma non solo.
Il Decreto Ristori prevedeva pure l’erogazione di bonus a fondo perduto per quanto riguarda l’affitto.

Come restituire il Bonus Affitti che non spettava – tuttogratis.it

Tuttavia, può essere accaduto che, anche per via della fretta e per via della mole di richieste, alcune domande non siano state esaminate con la dovuta cura. Per cui, alcuni potrebbero aver usufruito di un bonus che in realtà non gli spettava.

Come restituire il Bonus Affitti

Come restituire il Bonus Affitti che non spettava – tuttogratis.it

In questo caso, c’è la possibilità di restituire le somme che si sono ricevute indebitamente. In realtà si tratta di un passaggio molto importante perché potrebbe evitare di incorrere in successive sanzioni fiscali davvero pesanti.
Per poter procedere con il pagamento delle somme si deve utilizzare il modello F24 Elide, inserendo i codici tributo: 8143 per il capitale, 8144 per gli interessi e 8145 per le sanzioni.
Poi si deve passare con la compilazione, inserendo i propri dati personali, quali nome e codice fiscali, e quelli dell’immobili con gli identificativi catastali, oltre che l’anno di riferimento delle imposte.
Per identificare il proprio pagamento come una restituzione, oltre ad inserire i codici tributi, si deve inserire nella sezione “ERARIO ED ALTRO”, la lettera R nel campo tipo.
Agire in modo tempestivo è quantomai importante, anche perché in caso di sanzioni gli interessi applicati aumentano a seconda di quanto è passato dall’erogazione. Quindi, si potrebbe anche andare a pagare di più per la lentezza della macchina burocratica italiana.

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