Bonus 150 euro: nuova circolare dell’INPS precisa che vale anche per gli insegnanti

Arriva un nuovo bonus dal valore di 150 euro: secondo la circolare dell’INPS però, a beneficiarne saranno anche gli insegnanti

Lo stato e l’INPS continuano a donare aiuto alla popolazione italiana che si trova in una forte crisi finanziaria.

Il caro vita ha messo in seria difficoltà gli italiani. La batosta è stata dura perché ad essere colpiti sono stati i beni di prima necessità. Il carburante, nonostante ci sia il bonus carburante, resta comunque alto.

Le utenze mirano ad aumentare per via della crisi energetica. Molte persone infatti mettono in pratica escamotage per ridurre i costi in bolletta. Spesso però ci si imbatte in falsi miti, che non sono per niente efficaci. Sicuramente però esistono dei trucchi e dei consigli da mettere in pratica, così come delle lampadine idonee per pagare ancora meno.

I disagi però sono dovuti soprattutto ai beni alimentari che impediscono di fare la spesa come vorremmo, e anche qui ci dobbiamo limitare. Affinché il potere di acquisto aumenti, sia l’INPS che lo stato, stanno dando molti aiuti. Sta, infatti, per arrivare il bonus da 150 euro nello stipendio di novembre.

Bonus 150 euro: chi deve presentare domanda

Il nuovo bonus dell’INPS prevede un importo di circa 150 euro una volta sola destinato ai dipendenti. Dal 20 ottobre però ci sono stati altri dettagli su come fare richiesta. Secondo l’INPS il lavoratore per ricevere il bonus deve fare domanda e presentare una dichiarazione.

In questa dichiarazione deve appunto dichiarare di non usufruire di trattamenti pensionistici e neanche trattamenti di accompagnamento alla pensione, cioè di non far parte di una famiglia che beneficia del Reddito di Cittadinanza.

In realtà il dubbio è legato al personale scolastico. Quindi non si sa se gli insegnanti devono presentare la dichiarazione per avere il bonus.

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Bonus 150 euro: i requisiti

L’incentivo è destinato al personale scolastico. Affinché questo avvenga, la retribuzione del mese di novembre deve ammontare a circa 1538 euro. Il datore di lavoro è quindi tenuto ad erogare l’incentivo, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico. Il contratto può essere sia a tempo determinato che indeterminato.

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L’indennità però, non può essere riconosciuta nel caso in cui la retribuzione è azzerata perché il rapporto è stato sospeso per via di accadimenti previsti dalla legge  o dal contratto.

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