Whatsapp è l’applicazione gratuita più usata al mondo. Capace di tenere unite milioni e milioni di persone tramite un cellulare. Cosa accadrà?
Audio, messaggi, foto e simpatiche animazioni sono la base di Whatsapp, che è la terza applicazione usata al Mondo e la prima in Italia. Ormai tutti camminano con i cellulari tra le mani, attenti alle notifiche, ed ascoltando i messaggi vocali che giungono.
Da quasi 10 anni Whatsapp ha registrato un notevole aumento tra i suoi utenti. Sono quasi due miliardi le persone ufficiali al mondo a farne uso. Gli utenti sono aumentati anche alla sua compatibilità con iOS, Android, macOS e Windows così da poterla usare da smartphone, tablet e computer.
Ecco una nuova funzione per Whatsapp
Ci siamo quasi: anche sull’applicazione di Whatsapp stanno per sbarcare gli avatar. Sarà possibile che il nostro personale avatar, potrà essere messo al posto di foto, immagini e potrà anche sostituire il nostro aspetto originale in una videochiamata online.
Saremo in un certo verso “mascherati” da quel disegno o cartone animato che andrà a sostituirci. Le anticipazioni sono consultabili su Wabetainfo e si concentra sull’ultima versione beta di WhatsApp per Android (2.22.21.3).
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Quindi dopo aver spopolato sui social più usati come Facebook ed Instagram, ecco che arrivano gli avatar sull’applicazione di messaggistica più usata. A quanto pare bisognerà aspettare ancora un altro po’ per poi poter usare i nostri avatar e sbizzarrirci come vogliamo.
Potrebbero creare problemi psicologici?
Senza i social si può confermare che non si può vivere. Si passano intere giornate su queste applicazioni, a perdere tempo, rilassandosi e facendo conversazioni partecipando in un argomento, politico o sportivo.
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Questa nuova funzione potrà farci cambiare il colore degli occhi, taglio dei capelli, la corporatura e tutto ciò che riguarda riconoscimento della persona, vestendola come vogliamo, da ciò che offre l’applicazione.
Alcuni psicologi sostengono però che questa funzione possa diventare anche un problema. Infatti il nascondersi sempre dietro a questo cartone o disegno, non mostrerebbe poi il vero volto della persona che la usa. Si tratta di un gioco, certo ma c’è il forte rischio di un “distanziamento sociale”, un altro perso concreto verso un’ennesima fase di virtualizzazione di noi stessi.