Se stai per diventare papà o hai intenzione di allargare la famiglia, devi proprio sapere come funziona il congedo di paternità nel 2022.
Quando si pensa al diventare genitori, si pensa sempre al congedo di maternità. Infatti, lo Stato permette alle neo mamme di prendere un periodo retribuito in cui possono assentarsi dal lavoro per stare con il proprio bambino.
Non tutti sanno che anche i neo papà hanno la possibilità di avere lo stesso tipo di congedo per dedicarsi alla famiglia e aiutare la mamma durante i primi mesi dalla nascita del bambino. Ma non solo. Il congedo infatti può essere richiesto anche nel caso in cui ci sia l’affidamento o l’adozione di un bambino. Non è quindi legato alla nascita, ma all’entrata in famiglia di un bimbo. Quando è stata introdotta questa possibilità per i neo papà, i giorni di cui potevano usufruire erano solo 3 che si dividevano in 2 giorni obbligatori ed uno facoltativo. Oggi per fortuna i giorni sono aumentati. Ti spiego subito tutte le novità per quest’anno.
Come ti ho già anticipato, i giorni di congedo per tutti i neo papà sono aumentati. Infatti, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022, i giorni del congedo sono aumentati. In particolare, sono diventati 10 più uno facoltativo. Puoi usufruire di questi giorni nell’arco di 5 mesi dalla nascita di tuo figlio o dall’entrata in famiglia di un bambino se l’hai adottato o te lo hanno affidato. Questo è valido per i dipendenti privati che, comunicando la volontà di ottenere il congedo, devono fare domanda all’INPS tramite il proprio datore di lavoro. Ma cosa succede se invece sei un dipendente pubblico?
Sembra che, per il momento, i dipendenti nel settore pubblico non possano usufruire del congedo di paternità come i lavoratori del settore privato. Però, secondo le leggi dell’Unione Europea, sia la madre che il padre hanno il diritto di avere la possibilità di trascorrere un certo periodo in famiglia per equilibrare la vita familiare a quella professionale. Considerando il fatto che l’Italia dovrebbe allinearsi con le direttive e le normative europee, si pensa che presto anche i dipendenti pubblici potranno usufruire del congedo di paternità.
Il perché di questa differenza ha dell’incredibile. Infatti, fino ad adesso, visto che i dipendenti pubblici possono consultarsi con i sindacati per quanto riguarda il diritto del lavoro, non è stata mai stabilita una norma per il congedo lasciando ai lavoratori la facoltà di affidarsi alle organizzazioni sindacali in merito a questa faccenda. Resta il fatto che la sottosegretaria del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Tiziana Nisini, ha recentemente evidenziato l’obbligo del ministero di risolvere questa discrepanza e di applicare il congedo di paternità anche ai dipendenti pubblici. Non ci resta che attendere per sapere ulteriori novità.
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