I Buoni Fruttiferi Postali sono un vero e proprio investimento e sono spesso ritenuti il miglior modo per risparmiare ed avere anche un futuro guadagno, ma c’è un dettaglio che spesso sfugge a chi ne acquista uno.
I Buoni Fruttiferi Postali sono, a tutti gli effetti, un prodotto di investimento finanziario. Sono molto utilizzati perché non hanno spese di gestione o di rimborso ed hanno una tassazione agevolata pari al 12,50%. Chi sceglie di acquistare dei Buoni Fruttiferi sa che dovrà aspettare parecchio per ritirare delle somme consistenti e che abbiano maturato degli interessi importanti, tali da essere visti come un guadagno. Tutte le persone maggiorenni possono acquistarne uno presso un qualsiasi ufficio delle Poste Italiane. Quindi, se vuoi avere una somma da parte e al contempo vuoi che maturi degli interessi, di certo faresti bene a scegliere questa opzione. Al momento dell’acquisto di questi buoni, puoi scegliere il tasso di interesse di cui vuoi approfittare in base agli anni che intendi aspettare per riscuoterlo. Ad esempio, ci sono buoni di 4 anni, 6 anni, 20 anni e tante altre tipologie da scegliere in base alle tue esigenze. Non tutti sanno però che c’è un retroscena molto importante a riguardo.
Quello che può impedirti di riscuotere le somme dovute è la data di scadenza. Infatti, i buoni hanno una data entro la quale terminano di maturare interessi e non possono più essere ritirati. Quindi, se hai trovato un vecchio buono che magari ti era stato fatto in dono dai tuoi nonni, potresti non riuscire ad avere ciò che ti spetta.
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Quando un buono fruttifero supera la data di scadenza, per legge hai 10 anni di tempo per ottenere la somma dell’importo versato con i relativi interessi maturati. Passati i 10 anni va in prescrizione e non ti è più possibile andare alle Poste e ritirare il denaro. Un altro retroscena molto importante riguarda la compilazione del buono. Durante gli anni, gli impiegati degli uffici postali hanno fatto qualche piccolo guaio nella stesura dei buoni.
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Potresti trovare delle correzioni a penna oppure la somma scritta potrebbe non essere ben leggibile. In questo caso, fa sempre fede il timbro delle Poste e non ciò che l’impiegato ha corretto a penna. Se sei in possesso di Buoni Fruttiferi Postali che sono andati in prescrizione puoi rivolgerti ad un legale e chiedere un’udienza presso l’ABF (Arbitro Bancario Finanziario della Banca d’Italia). Nel caso in cui ci fossero errori da parte delle Poste avresti la possibilità di avere le somme che ti spettano e il risarcimento.
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