C’è un’enorme differenza tra dimissioni per giusta causa e licenziamento per giusta causa, scopriamo subito quando si verificano queste situazioni e cosa ti spetta.
Spesso si sente parlare di dimissioni per giusta causa ed è l’atto per cui il lavoratore si dimette, quindi rinuncia al suo posto di lavoro per motivi molto gravi che rendono impossibile la prosecuzione del rapporto. Quando invece parliamo di licenziamento per giusta causa, è il datore di lavoro a licenziare il dipendente per delle condotte inaccettabili che pregiudicano la continuazione della collaborazione. È molto importante conoscere alcuni dettagli su questo tipo di licenziamento perché il titolare ha comunque degli obblighi verso il lavoratore licenziato. Scopriamo subito insieme cosa ti spetta e quando può avvenire il licenziamento per giusta causa.
Per prima cosa, vediamo quando si può verificare il licenziamento per giusta causa. Il datore di lavoro ha il diritto di recedere anticipatamente dal contratto, determinato, indeterminato o di qualunque altra natura, nel caso si verifichino delle inadempienze. In particolare, il lavoratore deve aver assunto un comportamento così grave che giustifichi il datore di lavoro ad interrompere immediatamente il rapporto senza essere tenuto a darne preavviso.
La condotta del dipendente per essere licenziato in tronco deve essere gravissima. Come un atteggiamento di insubordinazione verso i propri superiori, falsificazione della timbratura del cartellino, furto di beni aziendali o comportamenti criminali anche al di fuori del luogo di lavoro, dichiarazione di falsa malattia o di infortunio, lavorare presso terzi se prende permessi o si mette in malattia, e tante altre azioni inaccettabili e che violino le clausole contrattuali.
Il tuo ex datore di lavoro è però obbligato al versamento del TFR (trattamento di fine rapporto lavorativo) che hai maturato negli anni in cui hai lavorato per lui. Non ti spetta però l’indennità di preavviso.
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Quest’ultima è il rimborso dei giorni in cui avresti dovuto lavorare nel caso in cui il datore di lavoro ti avesse licenziato per altri motivi. Infatti, il datore di lavoro, se ti avesse licenziato per altre ragioni, non avrebbe potuto mandarti via subito. Avrebbe dovuto rispettare i tempi previsti dal contratto collettivo della tua categoria. Ad esempio, dandoti un preavviso di 15 giorni in cui tu eri comunque tenuto a lavorare.
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Attenzione però, se il TFR ti è stato corrisposto in busta paga durante il periodo di lavoro, risulterebbe già liquidato quindi non ne avresti diritto. Sicuramente, nell’atto in cui sei stato assunto, devi aver pattuito con il datore di lavoro se ricevere il TFR mensilmente come anticipo oppure no. In quest’ultimo caso, entro 30 giorni dal licenziamento, devi ricevere la somma maturata.
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