Nell’ultimo periodo l’argomento supermercato è molto gettonato, questo perché non si fa altro che parlare di aumento prezzi e di offerte. Da quando l’inflazione ha fatto capolino nel nostro paese, è sempre più difficile anche fare la spesa.
Per questa ragione, molti supermercati e discount hanno messo in atto un piano di campagne marketing basato su offerte e sottocosti. Questi spesso però rappresentano un vero e proprio tranello per i consumatori.
Le offerte spesso fanno leva sul lato psicologico dei clienti. Alla fine della spesa si va a spendere più del dovuto, proprio perché si comprano cose di cui non si necessita realmente ma solo perché costano meno.
Ma non sono le uniche mosse che adottano i supermercati. C’è anche quella del trucco del carrello o dei prezzi che finiscono sempre con 99. Non è di certo un caso, dietro ogni minima particolarità, esiste una strategia di marketing.
Malgrado ciò, andare al supermercato è essenziale per comprare le materie prime. Ed è quindi per questo che si creano spesso le cose e ci si perdono ore, anche solo per fare una spesa minima. Ma quali sono gli orari da evitare? Esiste una vera e propria teoria della coda.
Teoria della coda al supermercato: come funziona
Ogni volta che ci stiamo avviando verso la cassa per pagare, tendiamo sempre a studiare le varie file. Controlliamo i carrelli per capire quali sono i più pieni e quindi chi ci metterà più tempo. Tuttavia, in base al calcolo delle probabilità non sapremo mai se abbiamo scelto la fila giusta.