L’ex Bonus Renzi è stato erogato nel 2022 ed il valore era di 100, ci sono alcuni però che lo devono restituire: scopriamo chi
I bonus sono davvero importanti soprattutto per coloro che hanno un reddito basso e non si possono permettere di gestire i sovra prezzi. L’inflazione continua ad essere alta e quello che più preoccupa sono gli aumenti di energia elettrica e gas.
Le bollette sono diventate davvero difficili da gestire. Si è registrato un aumento di circa il 50% rispetto al 2022 e sempre più famiglie si trovano in difficoltà quando arrivano a fine mese. La maggior parte dei cittadini tendono quindi a mettere in atto accorgimenti e stratagemmi per avere utenze più basse.
Parliamo quindi riduzione di consumi domestici come il condizionatore e di maggiore attenzione nell’utilizzo di elettrodomestici. Per fortuna ci sono alcuni bonus che possono migliorare la vita di alcune persone e permettere loro di vivere con maggiore serenità.
Tra questi la carta risparmio, il bonus sull’acqua potabile, ma anche il bonus casalinghe e quello della bicicletta. Tra quelli più gettonati c’è sempre stato il Bonus Renzi, erogato l’ultima volta nel 2022. Ci sono alcune persone che però devono restituirlo: ecco chi.
Ex Bonus Renzi: ecco chi deve restituire i 100 euro
L’ex Bonus Renzi che acquisisce oggi il nome di Bonus IRPEF non era destinato a tutti e molti cittadini sono costretti a restituirlo. A riconsegnarlo dovranno essere i dipendenti pubblici che nel 2022 hanno percepito un reddito compreso tra i 15.000 e 28.000 euro.
La restituzione però non riguarda il bonus ricevuto nel 2022, ma solo le mensilità di gennaio e febbraio 2022. Sono infatti cambiate le modalità di erogazione. Ma quali sono state le modifiche? Con la riforma fiscale che era stata erogata dal governo di Draghi, questo bonus veniva dato ai disoccupati con redditi entro i 28.000 euro.
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Il limite è stato abbassato a 13.000 euro fino a 15.000. A restituirlo saranno coloro che hanno ricevuto lo stesso 100 euro di sussidio a gennaio e febbraio. Il sistema della gestione degli stipendi dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, si è adeguata alla nuova normativa solo a marzo.
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