Sono davvero numerose le persone che si chiedono se è meglio pagare in contanti o con carta di credito: scopriamo la verità
Da quando il Pos è diventato obbligatorio in tutti i locali commerciali, pagare in contanti avviene sempre più di rado.
Quando paghiamo con la carta, non abbiamo il resto in monete, e questo ci impedisce di trovare monete preziose che valgono un patrimonio. Da quando Giorgia Meloni è diventata premier, molte cose cambieranno, anche per quanto riguarda i pagamenti. Questo ci permetterà di capire come sarà più conveniente pagare.
Non solo quindi modifiche riguardo il Reddito di Cittadinanza ma anche sui pagamenti cash e non. Scopriamo quali saranno le modifiche riguardo i pagamenti e cosa sarà più conveniente.
Contanti e carta di credito? Scopriamo cosa è più conveniente
Sembrerebbe proprio che dal prossimo anno i pagamenti in contanti saranno possibili per importi oltre il doppio rispetto i limiti attuali. Fino a fine anno, ovvero 31 dicembre 2022 il limite in contanti sembra essere 2000 euro. L’intenzione era quello di farlo scendere a 1000 euro nel 2023, ma così non sarà.
Il nuovo governo di centro destra ha deciso di alzare la soglia a circa 5000 euro, quindi un bel salto. Se aumenta il limite cash, viene rilanciato anche il bonus per i registratori di cassa. Per promuovere i pagamenti elettronici saranno quindi stanziati circa 80 milioni di euro.
Per ogni registratore di cassa, ci sarà un bonus di circa 50 euro, fruibile tramite credito di imposta. Ma quindi come conviene pagare? In contanti o tramite carta?
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In realtà le cose non cambieranno molto. La maggior parte dei cittadini sono abituati a pagare con le carte di debito e credito e non metteranno facilmente 5000 euro in contanti per i pagamenti. Inoltre l’utilizzo della carta permette anche una maggiore tracciabilità. Inoltre usare alcune carte, permette anche di risparmiare.
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È importante sapere però che dal 2023, pagare in contanti per un importo inferiore di 5000 euro sarà possibile. L’incremento dei limiti di pagamento in cash è un sintomo di libertà secondo il governo di centro destra. Si tratta allo stesso tempo di una misura, che sempre in base al nuovo governo non va ad incentivare l’evasione fiscale