Revocato ergastolo per Antonino Borgia: uccise la propria amante incinta

Antonino Borgia uccise il 22 novembre 2019 Ana Maria Lacramioara Di Piazza, la sua amante, incinta, originaria della Romania. Revocato l’ergastolo deciso in primo grado dalla Corte d’assise

Il 22 novembre 2019 l’imprenditore di Partinico (in provincia di Palermo) Antonino Borgia, 51 anni, uccise Ana Maria Lacramioara Di Piazza, 30 anni.

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Antonino Borgia: revocato l’ergastolo ai suoi danni per l’omicidio della sua amante, Ana Maria Lacramioara Di Piazza. Tuttogratis.it (Foto da Pixabay)

L’uomo, sposato e padre di due figli, intratteneva con la vittima una relazione extraconiugale, definita usando le sue parole “un’amicizia allegra”. La 30enne di origini rumene era incinta di 4 mesi. Le è stata sottratta la vita in modo spietato, infliggendole dieci coltellate. Attimi dell’aggressione sono stati catturati da una telecamera di sorveglianza. Antonino Borgia, in alcune intercettazioni, definiva la propria amante con epiteti volgari come “tro*a”, “butt*na” e asseriva che fosse giusto farla fuori perché “era romena e mi chiedeva il pizzo, mi ha portato all’esaurimento”. In primo grado era stato condannato all’ergastolo.

Omicidio di Ana Maria Lacramioara Di Piazza. Revocato l’ergastolo al suo assassino Antonino Borgia

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Fermo immagine tratto da un video registrato dalla telecamera di sorveglianza di una villa mostra l’aggressione di Ana Maria Lacramioara Di Piazza da parte di Antonino Borgia. Tuttogratis.it (Foto Ansa)

La sentenza di secondo grado della corte d’assise d’appello di Palermo ha ribaltato la condanna di ergastolo per Antonino Borgia in 19 anni e 4 mesi.

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L’imprenditore di Partinico, difeso dall’avvocato Salvatore Bonnì, era accusato di omicidio volontario, premeditato, aggravato dai futili motivi, occultamento di cadavere e procurato aborto.

Secondo quanto riportato da diverse fonti come Palermo Today e Il Giornale di Sicilia, sarebbe caduta l’ipotesi della premeditazione; si sarebbe trattato di un delitto d’impeto, non un atto organizzato preventivamente.

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Immediatamente dopo il delitto, Antonino Borgia con freddezza aveva continuato le sue normali commissioni, recandosi, dal barbiere, al bar e addirittura al commissariato di Partinico per sistemare una pratica.

La madre e il figlio 11enne della vittima si sono costituiti parte civile e sono rappresentati dall’avvocato Angelo Coppolino. “Non volevo vendetta. Volevo solo giustizia. Ma questa sentenza d’appello non fa giustizia” – ha detto la donna. Continua: “Sono stata sempre in silenzio perché avevo fiducia nella magistratura. Ma una condanna a solo 19 anni è difficile da accettare”.

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Ripone fiducia nell’ulteriore revisione della Cassazione.

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