Cuocere la pasta e risparmiare sul gas spegnendolo in anticipo. É possibile senza andare a inficiare la bontà di uno dei piatti cardine della cucina italiana? A quanto pare sì, parola di premio Nobel
Preparare un buon piatto di pasta è un procedimento semplice. Ogni italiano si sente fiero di avere nella propria tradizione culinaria questo piatto così gustoso, versatile e diffuso in tutto il mondo.
É indubbiamente fonte di carboidrati e ha un grande potere saziante. Contiene vitamina B e presenta sali minerali fra i quali spicca il potassio. Se condita in maniera opportuna, non si dovrebbe mai escluderla dalla nostra dieta. Per cucinarla bisogna versare l’acqua in una pentola e aspettare che essa arrivi a ebollizione. Tuttavia, con i pesanti rincari sulle bollette che ci hanno vessato dalle prime settimane del 2022, inaspriti dalle ripercussioni del conflitto tra Russia e Ucraina, non sarebbe male poter risparmiare sul gas, anche quando prepariamo la pasta. Ma è possibile senza alterare la bontà di questa pietanza? A quanto pare sì. Scopriamo come mettere da parte un bel gruzzolo senza rinunciare alla qualità.
Cucinare la pasta spegnendo il gas: sembra un’eresia ma è possibile. Risparmio garantito: parola di premio Nobel
Secondo il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, dopo che l’acqua bolle è possibile cucinare la pasta mettendo il gas al minimo o addirittura spegnendolo del tutto. Lo ha scritto sul suo profilo Facebook personale.
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La chiave di tutto sarebbe mantenere la pentola coperta dal coperchio. “Ovviamente in questo modo si consuma ancora di meno e penso che la pasta si cuocia lo stesso. In fondo la pasta si cuoce bene anche in montagna con l’acqua che bolle a 90 gradi” – ha dichiarato.
Anche il chimico Dario Bressanini aveva precedentemente divulgato la stessa notizia: “Non è il bollore che fa cuocere la pasta ma è il calore che si trasferisce da un corpo caldo (in questo caso l’acqua) a un corpo che è più freddo (cioè la pasta). É sufficiente, quindi, sfruttare l’energia termica”.
Pensate a quante volte cucinate la pasta e moltiplicate per ogni italiano che compie quest’operazione quasi quotidianamente: riuscite a immaginare il risparmio di gas, non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale?
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Parliamo in termini pratici. Quanto conviene? Si risparmierebbero fino a 44,6 chilowattora in un anno, considerando il consumo medio di pasta a persona (23,5 kg circa).