Uomo trovato morto nella sua abitazione: ucciso a coltellate e denudato. Arrestato 18enne

Un uomo di 56 anni è stato ritrovato privo di vita nel suo appartamento a Letojanni (provincia di Messina). É stato ucciso a coltellate e privato dei suoi indumenti. Fermato un ragazzo di 18 anni

A Letojanni, perla turistica del versante jonico della provincia di Messina, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo di 56 anni.

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Forze dell’ordine. Un uomo di 56 anni è stato trovato morto. Ucciso a coltallate. Tuttogratis.it (Foto da Pixabay)

Si tratta di omicidio, avvenuto tramite un’arma da taglio. La vittima si trovava nella sua abitazione, sita in via Nenzi, vicino al torrente Mazzeo, al confine con il comune di Taormina. Le indagini hanno portato al fermo di un ragazzo di 18 anni.

Omicidio a Letojanni, chi era la vittima. Fermato un giovane di 18 anni che professa la sua innocenza

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Coltelli da cucina. Un uomo di 56 anni è stato trovato morto. Ucciso a coltallate Tuttogratis.it (Foto da Pixabay)

Si chiamava Massimo Canfora l’uomo di 56 anni, di professione operatore ecologico, trovato senza vita nella sua abitazione a Letojanni, in provincia di Messina.

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É stato ucciso a coltellate e privato dei suoi indumenti. Viveva insieme al fratello il quale non si trovava a casa al momento del delitto. Ad allertare le forze dell’ordine è stato il proprietario dell’appartamento che ha fatto la macabra scoperta. A sua volta era stato chiamato da alcuni vicini che avevano sentito delle urla.

La vittima era in pausa dal proprio lavoro in seguito a un intervento chirurgico subito a entrambe le gambe. Aveva scarsa mobilità e usava le stampelle per spostarsi. Accanto al suo corpo è stata trovata anche l’arma del delitto, un coltello da cucina con una lama di circa 10 centimetri, ancora sporco di sangue. Non sono stati trovati segni di effrazione; ciò farebbe presumere che Canfora conoscesse il suo assassino.

Sono intervenuti immediatamente i carabinieri della Compagnia di Taormina, coadiuvati dal medico legale e dal Ris di Messina.

Le indagini hanno già portato al fermo di un ragazzo di 18 anni di origine tunisina. Alcuni testimoni oculari l’avrebbero visto allontanarsi velocemente dal luogo del delitto. É stato rintracciato nella sua abitazione: aveva una vistosa ferita di arma da taglio sulla mano e durante la perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti indumenti intrisi di sangue. Sono adesso al vaglio delle analisi di laboratorio.

L’avvocato Giuseppe Marino che assiste il 18enne ha professato la sua innocenza. “E’ un bravo ragazzo – ha riportato il quotidiano locale Tempostretto – lavora come cameriere, non ha mai fatto male a nessuno e non ha precedenti”. Il legale ha spiegato la presenza del giovane sul luogo del delitto.

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Sarebbe andato a trovare un amico, residente nello stesso palazzo della vittima. É scappato in presa al panico, per questo sarebbe stato individuato come colpevole. Sarebbe entrato nell’appartamento di Canfora dopo aver sentito dei rumori. Spaventato dall’orrenda vista, si sarebbe appoggiato incautamente su alcuni oggetti, macchiando i vestiti.

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