Non sempre gli Enti sono infallibili: se l’INPS commette qualche errore poi sarai tu a pagarne le conseguenze, ecco come risolvere velocemente.
Quando siamo noi cittadini a sbagliare un documento, u giona dichiarazione o qualsiasi atra cosa, ce ne prendiamo la responsabilità e sistemiamo la situazione.
Non tutti lo sanno, ma anche gli Enti possono sbagliare, anche l’INPS. Nonostante i tempi per approvare una pratica siano lunghi e ci siano molti controlli, l’errore può sempre capitare a chiunque. Per questo è importante sapere sempre come agire, magari fino ad ora non ti è mai capitato, ma un giorno potrebbe. Sempre meglio conoscere prima la procedura per sistemare tutto, anche perché potresti poi perdere sussidi, bonus o moltissimi altri aiuti economici. Non a caso, proprio qualche giorno fa abbiamo fatto chiarezza sulla procedura per sistemare un ISEE difforme. Adesso, vediamo nel dettaglio cosa fare in queste situazioni.
Se l’INPS sbaglia devi fare così: ecco come risolvere velocemente qualsiasi problema
La procedura per far valere i tuoi diritti quando l’INPS commette un errore è il ricorso amministrativo. Ad esempio, può capitare che l’Ente non ti approvi l’indennità di disoccupazione anche se ne hai diritto. In questo caso, il ricorso è l’unica strada che puoi percorrere e per poi riuscire ad ottenere quello che ti spetta.
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Il ricorso amministrativo devi farlo anche nel caso in cui l’INPS abbia calcolato male i tuoi contributi oppure non ti abbia versato delle somme o la cifra corretta. Ma possono verificarsi tantissimi altri errori ed elencarli sarebbe impossibile. Quello che devi sempre fare è il ricorso, questa è la cosa più importante. Ma come si procede? Vediamolo subito.
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Nel momento in cui l’INPS commette un errore, hai ben 90 giorni di tempo per inoltrare il ricorso. Devi farlo tramite il portale INPS e ti consiglio di farti seguire da un legale. Ti dico questo perché bisogna produrre tutta una serie di documenti, diversi per ogni caso, e poi inoltrarli sul portale. Questi documenti devono ovviamente attestare l’errore commesso dall’ente e quindi dimostrare che ti spetta un determinato trattamento. Nel caso in cui l’INPS rispondesse negativamente al tuo ricorso, continuando quindi a non erogare nulla, dovrai rivolgerti al tribunale.