Le utenze sono sempre più salate, ma adesso è possibile pagare meno grazie a questa domanda
Ci troviamo in un periodo storico davvero critico, in cui l‘inflazione sta causando davvero molti rincari mentre i salari restano uguali.
Tra i costi più inflazionati troviamo sicuramente il carburante ma anche i beni di prima necessità come gli alimentari. Grazie a vari trucchetti tattici è possibile risparmiare anche sui beni primari, quindi spendere molto meno per la spesa al supermercato. Si tratta di piccoli accorgimenti da mettere in atto. Nonostante gli stanziamenti da parte dello stato per andare incontro ai bisogni dei cittadini, cercando di far aumentare il potere di acquisto, le difficoltà sono all’ordine del giorno. Ed è per questo che bisogna tenersi informati quotidianamente per capire bene quali sono i nostri diritti e cosa ci spetta.
La domanda che bisogna fare per evitare di pagare le bollette
Sono molti gli aiuti e le indennità ricevute da parte del governo in questo periodo che possiamo definire di crisi economica. C’è stato infatti il bonus di 200 euro in busta paga per lavoratori ma anche per pensionati. Ma anche quello per le casalinghe, per le scuole o quello psicologico.
Per il rincaro utenze, nell’ultimo periodo ha stanziato il cosiddetto decreto Bollette 2022. Ha inoltre abbassato l’iva al 5% e ha potenziato il bonus sociale elettrico e gas. Per evitare che si facciano sprechi ha anche fissato una temperatura minima che bisogna rispettare fino al 31 Marzo 2023.
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Non si può impostare una temperatura al di sotto dei 27 gradi, mentre in inverno non bisogna superare i 19. Anche in base a questa regola, spesso le persone ricevono bollette davvero salate. Secondo la Corte di Cassazione i cittadini devono tutelarsi e avere risarcimenti in caso di errori da parte dei fornitori di energia elettrica. Nel caso il fornitore non rispondesse tempestivamente, lo si può citare in processo in cui si chiedono verifiche e prove del contatore. Possiamo quindi anche arrivare a non pagare la bolletta in questione.
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Sempre secondo la Corte di Cassazione, se il fornitore risponde e riesce a dare prova del corretto funzionamento del contatore, deve essere il cliente a dimostrare qualcosa per evitare ci pagare. Senza prova il cliente andrà a pagare l’intero importo scritto in bolletta.