Il termine ultimo è il 29 luglio: non transige l’Agenzia delle Entrate ed è bene mettersi in regola: cosa sta accadendo e quali sono i rischi?
L’Agenzia delle Entrate non scherza, e questo lo sappiamo benissimo. E ancora una volta, l’ente ha stabilito una data entro cui potersi mettere in regola.
Gli avvisi stanno già arrivando ed è possibile mettersi in regola entro il 29 luglio. In un periodo in cui le spese sono davvero tante, e il costo della vita elevato, è bene non lasciare altri pagamenti in sospeso e mettersi in regola. Ma su cosa in particolare? Il provvedimento è partito il 5 luglio e al suo interno sono raccolte tutte le istruzioni su come procedere. Andiamo a scoprire di cosa si tratta e come fare.
Numerosi sono i controlli attuali dell’Agenzia delle Entrate. I conti in sospeso, si sa, prima o poi si pagano e vanno pagati. Il tutto per evitare di rincorrere in sanzioni pesanti e pagamenti ancora più onerosi. Ma cosa riguarda il provvedimento in atto dal 5 luglio? Riguarda la dichiarazione di IVA e di chi l’ha omessa. Il modello, come indicato nel provvedimento, può essere ancora inviato in proroga straordinaria entro il 29 di luglio. Bisogna affrettarsi, a seguito di controlli incrociati tramite fatture elettroniche da parte della Guardia di Finanza, sono partite le comunicazioni in seguito alle omissioni registrate. In questo modo è possibile evitare di incorrere in multe molto pesanti e che potrebbero anche impattare i beni aziendali. Sono tirati nel calderone anche coloro i quali sono stati già “scoperti” e per i quali sono stati già avviati provvedimenti: insomma, un’ultima apertura, una ultima chiamata alle armi.
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Tra i tanti i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate, bisogna farne grande attenzione anche a questo del 5 luglio. Ogni contribuente che dovrà mettersi in regola con la dichiarazione d’IVA, in seguito agli avvisi bonari, può attuare il cosiddetto ravvedimento operoso. Ovvero la correzione di quegli errori/omissioni tributarie, ma comunque considerate mancanze del contribuente. Ed è quindi uno strumento ultimo per mettersi in regola.
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È possibile procedere anche in autonomia ad effettuare tale calcolo, ma se già in precedenza ci sono stati errori ed omissioni, è bene affidarsi a dei professionisti affinché non si rischi di incappare in ulteriori errori e quindi in sicure sanzioni. Il ravvedimento è suddiviso in breve, lungo, lungo o annuale, oltre l’anno, oltre i due anni e post contestazione. Ogni tipologia ha una sanzione diversa applicabile. Insomma, è il momento di darsi l’ennesimo pizzico sulla pancia. Ma in questo caso si è davanti a nostre mancanze o errori, che vanno rettificati.
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