Il governo ha varato una alcune misure per incentivare le persone espatriate a far ritorno in Italia. Si tratta di misure dal carattere fiscale, che hanno il preciso scopo di incoraggiare nuovi investimenti all’interno del Bel Paese: quali sono le agevolazioni.
Non lo si può negare, la fuga dei cervelli è un vero e proprio problema sociale, e per di più in aumento nel nostro paese. Moltissime persone, in particolare giovani e lavoratori specializzati, scelgono un altro paese per andare a costruire il proprio futuro. In Italia, questa prospettiva sembra sempre più difficile.
All’estero, gli stipendi più alti e più solide politiche del welfare danno una possibilità in più a tutti coloro che vogliano costruirsi una carriera ed una famiglia, in particolar modo a coloro che hanno dedicato anni della loro vita per specializzarsi in una professione.

Alcune misure sembrano andare contro corrente rispetto a questa tendenza. Probabilmente si vuole dire basta a questa fuga continua e senza fine. Si tratta di un pacchetto a tema fiscale, che ha lo scopo di incoraggiare i lavoratori a ritornare in Italia.
Le misure, rivolte sia a lavoratori dipendenti sia ad autonomi, sono anche state estese agli stranieri, in modo da attrarre più persone possibili.
Al momento della sua creazione, questo sgravio fiscale era rivolto solo a dottorandi e ricercatori, ma ora le cose sono cambiate: potranno farne richiesta anche normali lavoratori che rispettino alcune condizioni.
Fuga di cervelli, ecco le esenzioni fiscali

Per poter aver diritto a questo sconto sulle tasse, bisogna aver soggiornato fuori dall’Italia per almeno due anni.
In secondo luogo, ci si deve impegnare a lavorare e a vivere permanentemente nel nostro paese per almeno due anni. Rispettate queste condizioni, si potrà godere di un’aliquota ridotta del 70% per almeno 5 anni.
Gli stranieri possono usufruire delle stesse condizioni, ma devono rispettare ulteriori requisiti. Prima di tutto, è necessario dimostrare di aver lavorato o di aver studiato nei precedenti 24 mesi, in modo da dimostrare la loro utilità.
Chi sceglie di andare a vivere nel Sud Italia o è in possesso del titolo di dottorando/ricercatore, può alzare l’abbattimento dell’aliquota a ben il 90%.
Tutte queste misure, di solito, durano per 5 anni, ma è possibile chiedere un rinnovo se si compra un casa sul suolo italiano e se si hanno dei figli a carico.