Le nuove regole del bonus per l’occupazione al Sud

Il Bonus Decontribuzione Sud è stato prorogato fino al 2029, ma l’autorizzazione dell’Unione Europea arriva solo fino al 30 giugno di quest anno. Per la precisione si tratta di un’agevolazione per il lavoro dipendente nelle regioni meno sviluppate.

Il bonus è un importante sgravio contributivo per tutti i lavoratori che sono stati o verranno assunti nelle aziende di tutti i settori; sono esclusi il lavoro domestico e l’agricoltura. Le regioni in cui si può godere di questo incentivo devono avere un prodotto lordo pro capite inferiore al 75% della media europea o compreso tra il 75% ed il 90%: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Tuttavia è stato specificato nel regolamento del bonus, che possono usufruire di questo bonus anche le aziende che hanno sede legale in altre regioni, ma che hanno delle sedi operativi in una delle aree sopracitate.

Le nuove regole del bonus per l’occupazione al Sud – tuttogratis.it

L’esonero di cui si potrà usufruire attraverso questo bonus è:
30% negli anni 2022-2025
20% negli anni 2026-2027
10% negli anni 2028-2029
Non ci sono tetti massimi di sorta o limiti individuali di importo, visto che si applica su una percentuale della contribuzione. Per cui la contribuzione va ad incentivare le assunzioni con qualsiasi tipo di retribuzione.

Come funziona questo bonus

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Questo sgravio fiscale si può cumulare con altri incentivi, quali esoneri e riduzioni delle aliquote, nei limite della contribuzione previdenziale dovuta.
Per cui le aziende possono, per esempio, utilizzarlo insieme agli incentivi per l’assunzione degli over 50 senza lavoro da più di anno, dei disabili e dei disoccupati in generale.
Ovviamente bisogna sempre verificare la normativa di uno specifico bando o bonus per verificare che questo non vieti il cumulo.
Tuttavia, l’incentivo non spetta se l’assunzione avviene per rispettare un obbligo pre-esistente o se questa viola un diritto di precedenza, stabilito dalla legge e dal contratto collettivo.
Per poter fare richiesta bisogna essere in regola sia dal punto di vista legale, tributario e contributivo.

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