Negli ultimi 25 anni, vari processi hanno mutato i rapporti di potere nell’economia globale. Tecnologia e globalizzazione hanno permesso l’ascesa di astri nascenti provenienti da Silicon Valley e Cina.
L’ultimo quarto di secolo ha visto come suoi macro-protagonisti due fenomeni strettamente collegati fra di loro, i quali, nel giro di pochi anni, hanno mutato radicalmente l’approccio e la percezione che ogni individuo aveva di sé stesso.
Si parla dell’evoluzione tecnologica e della globalizzazione.
Basta, semplicemente, guardare l’origine di un qualunque dei prodotti che abbiamo in casa: la maggior parte avrà su di sé la scritta “Made in China” o pensare a quante cose si possono fare grazie ad uno smartphone. Molte delle azioni che per le persone del 2022 sono pura e semplice quotidianità, fino a 30 anni sarebbe parse perfette per un film di fantascienza.
Questi cambiamenti che si sono verificati vanno anche a riflettersi nell’elenco delle 10 aziende più ricche del mondo.
Le aziende migliori di una volta
Nel 1994, nella top 10 delle società migliori del mondo, c’era una sola azienda tecnologica, la Ibm. 28 anni fa il pianeta era dominato dai giganti del petrolio, come Royal Dutch Shell ed Exxon Mobil su tutte, o dalle grandi industrie del settore automobilistico, quali la nipponica Toyota, le americane Ford e General Motors; c’erano anche le grandi società finanziarie, Hsbc e Jp Morgan, o quelle delle telecomunicazioni, con la Nippon Telephon. Infine, si possono annoverare anche i colossi del grande distribuzione organizzata, come Wallmart e Procter&Gamble.
Negli anni ’20 del nuovo millennio, la classifica è totalmente diversa. Il cambiamento è iniziato proprio negli anni ’90, quando le aziende del big tech iniziarono la loro scalata all’Olimpo.
La rivoluzione tech
Alla fine del millennio, nel 1999, altre 4 aziende tecnologiche avevano raggiunto la vetta, e si erano affiancata alla Ibm. Si tratta della Microsoft, di Cisco, di Intel e della Nokia.
Negli anni ’90 tutto che aveva a che fare con la tecnologia, a livello finanziario, valeva peso d’oro. Si venne a creare una vera e propria bolla speculativa, che scoppiò: così si è conclusa la prima fase di crescita della aziende tech.
La seconda fase è quella che è stata vissuta negli ultimi 10 anni e che ha visto la diffusione di internet in mobilità e degli smartphone.
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Queste nuove tecnologie hanno permesso lo sviluppo dell’e-commerce e dei social network. Protagoniste di questa fase sono state Amazon, Apple, Alphabet e Facebook.
Sono lontani i tempi in cui le aziende della Silicon Valley apparivano come start up che potevano essere messe in difficoltà da una qualche crisi. I nuovi titani del digitale superano il valore dei mille miliardi di dollari.
Nota di merito va conferita alla Microsoft di Bill Gates, per la costanza: dal 1996 è sempre riuscita a rimanere sulla cresta dell’onda.
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Il ruggito della Cina
Anche la Repubblica popolare cinese ha beneficiato delle grandi tendenze economiche che hanno caratterizzato tutto il globo. La Cina, a marce serrate, è riuscita a raddoppiare il suo Pil nel giro di pochi anni, conquistando il secondo posto come potenza del mondo. Ora è pronta per giocarsi una partita alla pari contro gli Stati Uniti.
Intanto, grazie all’adeguamento tecnologico, è riuscita a piazzare molte delle sue aziende nella top 10. Per quanto riguarda, le aziende tech, il paese della Grande Muraglia ha due vere punte di diamante, Tencent e Alibaba.