Nei giorni che coincidono con le feste soppresse si ha diritto ad un permesso retribuito di cui si può godere in caso di necessità.
Nei calendari lavorativi, ci sono le cosiddette ex festività: si tratta di giornate che non sono ufficialmente riconosciute come festive, ma che danno diritto a delle ore di permesso o a dei soldi in più in busta paga. La legge 54 del 1977 identificava 4 festività, ormai non più esistenti, nel calendario ufficiale.
Quali sono le ex festività
Prima di elencare le 4 ex festa che possono essere riconosciute in busta paga, è necessario verificare il proprio contratto di lavoro.
Attualmente le feste riconosciute sono sia civili sia religiose e sono rispettivamente: Festa della Liberazione (25 aprile), Festa dei lavoratori (1° maggio), Festa della Repubblica (2 giugno), Santa Immacolata (8 dicembre), Natale (25 dicembre), Santo Stefano (26 dicembre), Capodanno (1° gennaio), Epifania (6 gennaio), Pasqua, Pasquetta, Ferragosto (15 agosto) ed Ognissanti (1° novembre).
In passato, oltre a queste ce n’erano altre 5: San Giuseppe/Festa del Papà, Ascensione, Festa dell’Unità Nazionale, Corpus Domini, S.S. Pietro e Paolo. Queste 5 festività erano state introdotte nel calendario nazionale nel 1949, per poi essere abrogate nel 1977.
Anche se non sono più festeggiate, a livello di calendario lavorativo, danno comunque diritti a permessi retribuiti.
Quando spetta il permesso nel 2022
Le festività che permettono di maturare questi diritti sono 4, perché la festa del Corpus Domini cade sempre di domenica, quest’anno il 19 giugno. Quest’anno invece le feste cadono rispettivamente: San Giuseppe sabato 19 marzo 2022, Ascensione giovedì 26 maggio 2022, San Pietro e Paolo, mercoledì 29 giugno 2022 e Festa dell’Unità Nazionale venerdì 4 novembre 2022.
In questi giorni, il lavoratore ha diritto ad un giorno di permesso retribuito in busta paga.
LEGGI ANCHE >>> Ecco a quanto ammonta la tua tredicesima
Ovviamente, il permesso è riconosciuto solo se la festività cade in un giorno in cui si deve lavorare. Per esempio, quest’anno San Giuseppe cade di sabato, quindi se non si lavora quel giorno non si ha diritto ad essere pagati.
Inoltre, va fatta una precisazione particolare per gli abitanti di Roma. Il giorno di S. Pietro e Paolo è la festa patronale di Roma, quindi si festeggia effettivamente come giorni festivo. Ergo, i romani hanno 3 ex festività a cui fare riferimento e non 4.
LEGGI ANCHE >>> Capire bene le differenze tra malattie e permessi
Come usufruire del permesso
Nel CCNL, è scritto che ogni lavoratore ha diritto a 4 o 8 ore circa di permesso individuale retribuito. Ai lavoratori a cui si applica questo tipo di contratto, hanno diritto a 32 ore totali di permessi retribuiti. Per chi decide di non usufruire di questi giorni, ci sono due soluzioni. Il lavoratore potrà usufruirne entro il 30 giugno dell’anno successivo o farsele versare in busta paga. Di solito sono inserite nelle buste paga di dicembre o gennaio.