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A lanciare l’allarme è stata la Società italiana di pediatria, che ha condotto un’indagine recente: i ragazzi italiani sono i più pigri d’Europa, preferendo di gran lunga il divano a qualsiasi attività sportiva. Meglio dormire che fare un po’ di allenamento è il mantra di due adolescenti su tre, i quali ignorano i rischi per la salute, e con essi anche i genitori che non spronano forse come dovrebbero i loro pargoli. In cima alla lista delle malattie conseguenti la scarsa o inesistente attività fisica vi è innanzitutto l’obesità.
‘I dati peggiorano, la fascia degli adolescenti che lasciano lo sport si è abbassata: era a 14 anni, oggi è a 11. Non fare sport rende obesi, ammala, e questa è letteratura scientifica consolidata. Non fare sport isola, si scopre adesso. Non sembra neppure più colpa della crisi, come si scriveva nel 2012 all’affacciarsi dei dati catastrofici che mostravano il decennio peggiore della storia della pratica sportiva italiana‘, afferma preoccupata la Sip: secondo i dati diffusi dall’organizzazione i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni lasciano lo sport per noia nel 64,5 per cento dei casi, oppure per troppa fatica nel 24,4. Dati indubbiamente preoccupanti, come spiega Giovanni Corsello, presidente della Sip: ‘Così non si può andare avanti. Una regolare attività fisica e motoria in età evolutiva è uno strumento decisivo di prevenzione della salute per le future generazioni. La generazione sdraiata rischia di diventare presto malata‘.
Un Paese in cui solo un adolescente su quattro svolge attività sportiva mette l’Italia in fondo alla classifica dell’Unione Europea, dopo Romania e Grecia: il Sip rileva infatti come ‘i sedentari assoluti tra i 15 e i 24 anni in Italia sono uno su quattro.
A 15 anni meno di un adolescente su due pratica attività sportiva continuativa, a 18 poco più di uno su tre‘. Quali soluzioni adottare per invertire la tendenza? La proposta del Sip è di cambiare il sistema sportivo italiano, renderlo ‘una pratica più divertente, meno agonistica e stressante: le aspettative e le pressioni eccessive oggi allontanano. Il movimento non è solo sport, è gioco, attività all’aria aperta‘. Basterà il minore stress agonistico a convincere i giovani italiani ad alzarsi dal divano?
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