Le pensioni saranno a rischio nel 2023 per via della nuova manovra del nuovo governo: scopriamo chi sarà ad essere paralizzato
Il nuovo governo di centro destra con a capo Giorgia Meloni già sta attuando nuove misure da mettere in pratica per realizzare il proprio programma politico.
Sappiamo bene che i primi provvedimenti da prendere dovevano riguardare il Reddito Di Cittadinanza. Questo infatti mirerà a scomparire per il 2024. Ci sono però state, nel frattempo, nuove modifiche per limitarlo a chi ne ha realmente bisogno.
Adesso, infatti, se si rifiuterà la prima proposta di lavoro, questo verrà tolto subito. A beneficarne saranno solo coloro che sono impossibilitati di lavorare come anziani, invalidi e minori. Ci saranno però dei corsi gratuiti di formazione per essere inseriti nel mondo del lavoro. E anche questi, se verranno rifiutati, c’ sarà l’abolizione del Reddito.
Nuove disposizioni però sono state prese anche nel campo delle pensioni. Scopriamo cosa succederà nel 2023.
Pensioni nel 2023: cosa succederà
Il governo di centro destra ha approvato un nuovo disegno della legge di bilancio e ci saranno parecchie novità. Verrà introdotta anche una carta risparmio per permettere di fare la spesa alle famiglie più bisognose.
Anche le pensioni subiranno una modifica. C’è chi infatti potrà percepirla in anticipo ma solo per il 2023. Quindi per coloro che hanno già compiuto 62 anni e hanno maturato almeno 41 anni di contributi. Per la cosiddetta “quota 102” era invece necessario avere almeno 64 anni e 38 anni di contributi per anzianità.
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Pensione 2023: chi saranno i penalizzati
La manovra però prevede anche gli esclusi. Chi infatti ha 61 anni e meno di 41 anni di contributi, non potranno beneficiare di questa opportunità. Quindi chi nel 2021 aveva 62 anni di età ma 37 di contributi e voleva approfittare della quota 102, sarà invece escluso da questo beneficio. Quindi i nati nel 1960 o nel 1961 saranno quindi coloro che saranno maggiormente penalizzati.