Andiamo a scoprire un gioco famoso nel mondo, ma forse fin troppo dimenticato e messo da parte: di che parliamo
Il nostro mondo e le nuove generazioni sono coinvolte nella tecnologia più totale. Ogni giorno escono applicazioni o giochi che attirano l’attenzione di utenti con smartphone, pc e videogiochi impazziscono per le novità che emergono in continuazione.
Magari qualche volta fa bene allontanarsi dall’universo digitale e dedicarsi a giochi che possono far bene, esercitare la mente, tenerla attiva e allo stesso tempo potersi divertire. Il gioco degli scacchi è uno dei più antichi e conosciuti, ma se ne parla forse troppo poco.
Gli scacchi sono un gioco, per quanto si possa credere alquanto antico. Si presume che le prime tavolette si sono trovate addirittura in tombe dell’Antico Egitto, ed anche in India circa 1500 anni fa, con pedine diverse da quelle moderne.
Secondo esperti, gli scacchi arrivano in Europa intorno al IX secolo, e per la Chiesa Cattolica, allora era considerato un gioco d’azzardo, quindi veniva visto non proprio bene, come quasi tutti i giochi d’altronde.
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Come sappiamo la Chiesa Cattolica vietava quasi tutto all’epoca, ma l’interesse dei vari monarchi e imperatori, fece diffondere il gioco e cambiò il nome in “gioco del Re” per la presenza della pedina più importante, il re.
Il traguardo finale nel gioco degli scacchi è quello di arrivare nell’area dell’avversario riuscendo a fare “scacco matto” con l’eliminazione di tutte le altre pedine, rendendo impossibile che l’avversario possa far fuori le nostre.
Le pedine si sistemano sulla scacchiera rispettando un ordine ben preciso. Chi ha le pedine bianche deve disporle sui quadrati bianchi, chi ha le nere, sui quadrati neri. I pezzi sono il Re quello più importante, che se viene eliminato, si perde; la Regina, quello più forte, l’Alfiere, il Cavallo, la Torre ed il Pedone.
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I pedoni possono muoversi solo in avanti, e per mangiare un avversario devono avanzare in diagonale; le torri invece possono avanzare in qualunque casella della stessa linea, l’alfiere invece può avanzare ed indietreggiare seguendo una diagonale. Il cavallo, deve formare il movimento di una “L”; la Regina, può muoversi ovunque, essendo la più forte. Il Re, pezzo più prezioso, può avanzare solo di una casella alla volta. Per gli interessati, esistono tuturial, video online e libri adatti proprio ad imparare questo storico gioco che aiuta anche la mente.
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