Dopo Skam Italia, siamo di nuovo pronti a immergerci nelle strade romani e nei licei della capitale con una nuova serie: Prisma.
Si tratta della nuova serie targata Ludovico Bessegato. Pubblicata su Prime Video, la storia si presenta almeno in apparenza come la degna erede di Skam Italia. Con le sue ambientazioni, e sicuramente complice lo sceneggiatore comune, non è stato infatti difficile creare un collegamento tra le due serie. Ma sono davvero così simili?
Ormai lo sappiamo bene, Skam Italia è stato un vero e proprio fenomeno che ha coinvolto giovani e adolescenti di tutte le età. Prodotto norvegese, e poi esportato in vari paesi, ha conquistato ognuno di noi con le sue tematiche delicate e la sua atmosfera liceali che riesce sempre a farci tornare indietro nel tempo.
Mentre Netflix sta, ancora oggi, cavalcando l’onda del successo dovuta all’uscita della sua quinta e forse ultima stagione, incentrata sul personaggio di Elias, Prime Video di certo non si tira indietro. Ed ecco che, improvvisamente, ci viene regalata un’altra serie targata Ludovico Bessegato: stiamo parlando di Prisma, che per molti può essere considerato come il degno erede di Skam Italia.
La serie di Prisma, targata Amazon Prime, è incentrata sulla vita di due gemelli: Marco e Andrea, in apparenza estremamente uguali, ma che in realtà nascondono due personalità quasi agli antipodi. Ma soprattutto che nascondono delle cicatrici e delle ombre che non trovano il coraggio di mostrare ai loro amici o familiari. Ambientata tra Latina e Sabaudia, non è stato difficile per molti fare dei paragoni con Skam Italia.
In realtà, però, ci si rende conto di come sin da subito in realtà si crei un paradigma ben diverso, e forse in un certo senso ben più maturo. Prisma, infatti, non si limita ad analizzare un solo personaggio per la durata di una stagione, e soprattutto non cerca sentimentalismi spesso fiabesca.
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Ma soprattutto, dimenticate le atmosfere di unione e soprattutto di coesione che ci hanno fatto innamorare dei protagonisti di Skam Italia. Infatti, in Prisma, il problema sono anche e spesso soprattutto i propri amici: percepiti, spesso e volentieri, come qualcuno da cui si vuole scappare e con cui non si riesce ad essere appieno se stessi.
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Ludovico Bessegato, con Prisma, si concentra un’altra volta su quello che è il caos e l’irrazionalità delle relazioni adolescenziali al giorno d’oggi. Ma lo fa, in un gioco tra passato e presente, accendendo i riflettori su un tema ancora oggi molto dedicato e sempre troppo poco trattato.
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