Se trovi della muffa sul cibo, non buttare subito gli alimenti. Ci sono ingredienti su cui basta semplicemente toglierla: scopriamo quali sono
La muffa rappresenta un accumulo di batteri e microrganismi che, depositatosi, creano una patina spugnosa.
Questa può depositarsi anche in casa, soprattutto quando gli ambienti sono umidi o ci sono delle perdite di acqua. Questa può infatti rappresentare un problema in determinati ambienti, come bagni e cantine.
Inoltre può crescere sul cibo, che spesso è avariato o decomposto. Solitamente succede quando si tratta di alimenti mantenuti in posti non ventilati. Si crea anche quando ci sono dei ristagni, ed è per questo che succede spesso in frigo.
Ci sono molti rimedi, soprattutto casalinghi, per sbarazzarcene. Quando questa intacca gli alimenti, però, andiamo subito in allarme. Ma quand’è che la muffa è davvero pericolosa, e quando invece basta toglierla e consumare il cibo?
Muffa sui cibi: cosa fare quando si tratta di determinati alimenti
Solitamente la muffa si presenta sotto forma di macchia dal colore bianco, grigiastro, ma anche colori forti come il verde. Molti alimenti sono soggetti ad essa come la frutta, le verdure, il pane. Tuttavia, la muffa non è sempre segno di marcio o decomposto, spesso ha invece la funzione opposta. Nel caso di determinati formaggi come il gorgonzola, questo è segno di qualità e buon sapore.
È giusto quindi capire quali sono gli alimenti che, una volta che sono stati intaccati dalla muffa, vanno buttati e quali invece no. Ad alcuni infatti, basta semplicemente togliere la patina e mangiarlo.
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Gli alimenti che si possono consumare sono il salame, il prosciutto, formaggi a pasta dura, frutta e verdura in consistenza solida, marmellate e confetture. Gli alimenti che bisogna assolutamente buttare via sono invece il bacon, la carne, le salsicce, cereali cotti, yogurt, burro, succhi di frutta, pane e prodotti da forno, avanzi di carne, pasta, formaggi freschi, frutta secca, frutta e verdura acquosa.
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Solitamente i cibi che sono da gettare via, sono quelli caratterizzati da un forte quantitativo di umidità oppure che hanno una consistenza porosa. Questi infatti potrebbero presentare contaminazione anche sotto la superficie interessata, quindi non bisogna assolutamente ingerirli.
