Un cambio radicale quello da considerare per il regista e sceneggiatore: le motivazioni hanno radici ben precise. Ecco quali
È forte la rivelazione su quello che è considerato di certo il precursore del cinema erotico italiano, senza alcuna ombra di dubbio.
Tinto Brass ha segnato il modo di fare erotismo all’interno del mondo cinematografico, riconosciuto in Italia e non solo. Eppure questa suo interesse sessuale sarebbe scemato in maniera lenta e graduale, per motivazioni ben precise. Ecco perché.
Tinto Brass: non è più interessato al sesso
Giovanni Brass, noto da tutti come Tinto Brass, è il più riconosciuto sceneggiatore, montatore e regista di film erotici italiani. Nato il 26 marzo del 1933, non a caso il suo segno rientra tra i più seducenti dello zodiaco.
Dai suoi esordi con Rossellini e Joris Ivens, ha iniziarsi a dedicarsi al cinema erotico nel 1983. Esordì col primo film La Chiave con Stefania Sandrelli. Numerose le sue collaborazioni con tanti artisti tra cui si ricordano la stessa Sandrelli, Francesca Dellera, Serena Grandi, Debora Caprioglio e tante altre. Ma è stata proprio una donna a rendere, come stesso lei definisce, più pudico Tinto Brass, ovvero la moglie Caterina Varzi.
Due modi di vedere la sessualità contrapposti: quanto più lei era disinteressata, sfuggente e sulla difensiva, lui costantemente la cercava. Più lei diceva che il sesso non le interessava, e più il regista ne era attratto. L’avvocatessa e psicanalista ha in un certo senso “liberato” Tinto Brass da una visione dell’amore troppo sessualizzata.
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L’attrazione fatale
In tv è stato rivoluzionato il concetto di erotismo, che vive ancora oggi e non a caso è oggetto di numerosi triangoli amorosi in televisione. Un rapporto nato da un’attrazione profonda, dettata dalle capacità analitiche, dal potere, utopia, miste a capacità erotiche che sono state una enorme arma di seduzione.
Per tanto tempo Caterina Varzi si è interrogata se fosse proprio lui l’uomo adatto per lei. Ora con il suo lavoro è riuscito a portare colui che da sempre è considerato il maestro del sesso e dell’eros, a vivere un rapporto diverso. Un rapporto fatti di momenti profondi, analisi, tutto costantemente distaccato da ciò che è l’ossessione continua sessuale.
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Un’accettazione, una presa di coscienza, che contemporaneamente mette sul tavolo anche il grande valore sentimentale che li lega. Un lavoro non giudicato duro dalla stessa Varzi, che ha avuto d’avanti un uomo che è riuscito ad accettare sé stesso e chi aveva di fronte, il tutto condito da una incredibile sensibilità e dolcezza.
