Un ragazzo di 33 anni è morto sabato sera a Marco di Rovereto, in provincia di Trento, dopo essersi ferito con i vetri della portafinestra di casa andata in frantumi.
Si è ferito con i vetri della portafinestra di casa ed è morto dissanguato in pochi istanti. Questo il tragico destino di un ragazzo di 33 anni trovato senza vita sabato sera nella sua abitazione di Marco di Rovereto, in provincia di Trento.
A chiamare i soccorsi sono stati i vicini. Al loro arrivo, però, non c’è stato nulla da fare per il 33enne, trovato riverso al suolo in un lago di sangue. Presenti sul posto anche i carabinieri a cui è ora affidato il compito di indagare per ricostruire la dinamica dei fatti.
Marco di Rovereto, portafinestra di vetro va in frantumi: 33enne trovato morto in una pozza di sangue
Si chiamava Manuel Godoy, il ragazzo di 33 anni morto nella serata di sabato scorso, 3 settembre, a Marco, piccola frazione del comune di Rovereto, in provincia di Trento.
Le dinamiche della tragedia sono ancora al vaglio delle forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito, come riferiscono i colleghi di Leggo, il giovane si trovava nella sua abitazione, dove viveva solo, e, per cause ancora da determinare, si sarebbe ferito in seguito alla rottura di una portafinestra di vetro. Manuel si è accasciato al suolo perdendo molto sangue.
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I vicini di casa hanno dato l’allarme chiamando il numero unico per le emergenze. La centrale operativa ha subito inviato sul posto un’ambulanza con a bordo i sanitari del 118. A nulla, però, è servito il tempestivo intervento per salvare la vita di Manuel: i medici, giunti sul posto, hanno potuto solo constatarne il decesso che sarebbe sopraggiunto per dissanguamento.
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Presso l’abitazione sono arrivati anche i vigili del fuoco ed i carabinieri. I militari dell’Arma stanno ora cercando di determinare cosa sia accaduto e come la portafinestra possa essere andata in frantumi. Dopo i primi accertamenti, scrive la redazione di Leggo, gli inquirenti al momento escludono l’eventuale coinvolgimento di terzi e l’ipotesi più accreditata è quella di una morte accidentale.
