Se avvengono determinate circostanze, alcuni bonus possono decadere: ne è un esempio il bonus sulla prima casa
Anche se dal 25 settembre si formerà un nuovo esecutivo, fino a quel momento restano in vigore le leggi decorrenti, anche per quanto riguarda il bonus.
Data l’emergenza economica in cui verte attualmente il nostro paese, molti sono stati gli aiuti da parte del governo per andare incontro alle esigenze delle persone con più difficoltà. Oltre alla pandemia, che ha aumentato il tasso di disoccupazione, c’è stata anche la guerra tra Russia e Ucraina che ha peggiorato la situazione. Molti sono stati i blocchi dei trasporti soprattutto delle materie prime che hanno registrato aumento di prezzo esorbitante.
Lo stato ha cercato quindi di intervenire con una serie di aiuti sotto forma di bonus e indennizzi. Tra i vari incentivi non c’è stato quello di 200 euro che è stato accreditato sulla busta paga dei lavoratori con un Isee basso, ovvero di circa 30.000 euro e lo stesso è avvenuto con i pensionati. C’è stato inoltre il bonus sulla prima casa. È propri questo che potrebbe subire una riduzione: scopriamo in quale eventualità e come bisogna comportarsi.
Bonus prima casa: potrebbe decadere
Il bonus sulla prima casa potrebbe cadere o essere ridotto nel caso in cui l’abitazione venisse concessa in usufrutto entro cinque anni dall’acquisto. Anche se si tratta di un tempo determinato, il bonus potrebbe decadere. Questo permane nel momento in cui l’abitazione venga vissuta dal proprietario. A chiarirlo è stata l’Agenzia delle Entrate in seguito ad un caso di acquisto immobile.
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La persona interessata, infatti, dopo l’acquisto desidera darlo in usufrutto a sua moglie per un tempo determinato. In base all’articolo 1, comma 4 della Tariffa, la costituzione dell’usufrutto, fa cadere il beneficio, prima che siano trascorsi i cinque anni. Quindi decade anche l’obbligo di corrispondere le imposte. Quindi il bonus viene meno. Se quindi decidi di comprare casa, ma prima dei cinque anni la cedi, perdi il bonus su di essa.
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