Dimissioni ed indennità di disoccupazione: tutto quello che c’è da sapere se avete intenzione di licenziarvi dal vostro impiego.
La burocrazia in Italia è un problema che ognuno di noi si trova ad affrontare ogni giorno. Quando si decide di dare le dimissioni, non è semplice sapere a cosa si ha diritto perché molto spesso i dettagli riguardo certe procedure vengono omessi o dati per scontati. Noi di Tuttogratis.it siamo qui per aiutarvi.
In un articolo precedente vi abbiamo già parlato di indennità Napsi. Oggi capiamo meglio come ottenerla. C’è un solo caso in cui avete diritto a richiederla. Sapete di cosa si tratta?
Indennità di disoccupazione: come ottenerla
L’indennità di disoccupazione spetta al dipendente che decida di interrompere il proprio rapporto lavorativo. Ciò significa che egli sceglie deliberatamente di dare le dimissioni e non viene licenziato dal proprio datore di lavoro. Tuttavia, non tutti i dipendenti che si dimettono hanno diritto a ricevere un indennizzo.
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L’unico caso in cui si ha diritto alla Napsi (indennità di disoccupazione) è quello in cui le dimissioni vengano date per giusta causa. Con “giusta causa” si intende che il dipendente è stato protagonista di un fatto così grave o si trova in una situazione così scomoda da non permettere la prosecuzione del rapporto lavorativo. Esempi di giusta causa sono il mobbing, il declassamento ad una posizione inferiore e non specializzata, minacce di vario tipo, mancato pagamento ecc. Le dimissioni per giusta causa sono le uniche che non prevedono il preavviso. Se tali dimissioni vengono accettate, il lavoratore oltre alla Naspi ha diritto ad un’indennità di mancato preavviso.
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L’INPS è l’organo deputato all’erogazione dei fondi Napsi. Tali fondi vengono garantiti anche in caso di licenziamento senza giusta causa, per esempio se l’azienda chiude o se si verifica un taglio al personale. La sovvenzione può avere una durata fino a 24 mesi. Non si ha invece diritto alla Napsi in caso di dimissioni senza giusta causa. Per tutte le informazioni sulle procedure si consiglia di rivolgersi all’INPS.