Reddito di Cittadinanza: l’errore che può mandare le persone in galera è questo

Chi è percettore di reddito di cittadinanza e commette questo errore rischia fino a 6 anni di carcere: ecco di cosa si tratta

Spesso e volentieri lo stato interviene a favore delle persone che non lavorano o che percepiscono un reddito basso, con degli aiuti.

reddito di cittadinanza
Cosa succede s si commette questo errore-tuttogratis.it-(foto da pixabay)

Lo stato interviene con degli stanziamenti a favore delle persone più bisognose. Tende ad abbassare le tasse o i costi della sanità, tasse scolastiche. Tutto dipende dal reddito annuale, se questo è inferiore al limite previsto, ci sono delle sovvenzioni economiche che permettono di limitare la povertà del popolo. Tra gli ultimi decreti, c’è quello di un aiuto mensile in denaro, il cosiddetto reddito di cittadinanza. Nonostante molte siano state le truffe inerenti a questo sussidio, questo è indispensabile per molte persone che non trovano lavoro. Ovviamente lo stesso reddito di cittadinanza mira al reinserimento di determinate persone nel mondo del sociale e del lavoro. Chi acquisisce il reddito deve infatti firmare un patto per il lavoro e per il reinserimento sociale, il quale prevede diversi obblighi da rispettare. Ovviamente chi non rispetta tali patti rischia di andare incontro a conseguenze dannose.

L’errore sul reddito di cittadinanza che può mandarti in galera

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Cosa succede s si commette questo errore-tuttogratis.it-(foto da pixabay)

Secondo quanto riportato dalla cassazione, si rischierebbe fino a 6 anni di carcere se si inciampa in questo errore. In base a questa legge infatti, ci sono delle comunicazione obbligatorie che devono essere fatte allINPS. Se la posizione lavorativa del beneficiario del reddito di cittadinanza cambia, questa deve essere comunicata necessariamente all’INPS. Se quindi inizia a lavorare, la comunicazione deve avvenire il giorno prima dell’inizio del lavoro. Questo è stato deciso con la legge del Bilancio, perché prima di essa, la comunicazione poteva essere fatta entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività.

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Con l’inizio di un’occupazione lavorativo, si va a modificare il proprio reddito, e quindi è fondamentale comunicarlo tempestivamente all’INPS. Se quindi chi beneficia del reddito di cittadinanza arriva a non avere più i presupposti tali da averlo e quindi non essere più in possesso dei requisiti e non lo comunica, commette due reati. Vi è in reato di falso e quella di truffa ai danni dello stato.

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La pena è quindi la reclusione di circa 6 anni. Queste comunicazioni, inoltre, dovrebbero avvenire anche in caso di lavoro in nero, in quanto va a cambiare il reddito anche se non viene mostrato. La pena resta comunque la reclusione per truffa ai danni dello stato.

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