Si sente tanto parlare di “salario minimo” in questi giorni, ma cos’è? E potrebbe davvero essere utile? Facciamo un po’ di chiarezza in merito.
In questi giorni si sente parecchio discutere sulla possibilità di inserire una legge che preveda un “salario minimo”.
Come ben sai, ogni categoria di lavoro già presuppone, in base al Contratto Collettivo Nazionale, una base salariale. Ovvero si tratta di una remunerazione “base” in relazione all’ambito lavorativo e all’inquadramento contrattuale cioè la mansione che si andrà a svolgere in un’azienda. Di conseguenza, in Italia c’è già una sorta di paga minima che va rispettata per qualunque categoria di lavoro; ma allora perché si sta discutendo del salario minimo? Cosa comporta se la legge dovesse essere approvata? Facciamo un po’ di chiarezza in merito.
Cos’è il salario minimo e perché vogliono far passare la legge anche in Italia
Trovandoci nell’Unione Europea, riceviamo spesso richieste specifiche per allinearci alle norme europee in moltissimi ambiti ed è per questo che, in questi giorni, si sta discutendo moltissimo sul salario minimo. Si tratta di una misura che dovrebbe aiutare l’economia italiana perché prevede una paga minima oraria uguale per qualsiasi settore. Quindi, si passerebbe dalla paga oraria in base al Contratto Collettivo Nazionale, ad un salario minimo garantito per qualunque categoria di lavoratori.
Per farti capire meglio, ti faccio un esempio pratico. Se oggi un commesso di un negozio percepisce poco più di 7 euro all’ora, se il salario minimo dovesse essere approvato, la sua paga base sarebbe di 9 euro. Ciò significa avere una maggiorazione dello stipendio con la conseguenza che molte persone uscirebbero dalla soglia di povertà o comunque avrebbero meno difficoltà economiche. Lo stesso vale anche per il lavoro domestico in cui i lavoratori prendono una paga oraria davvero molto bassa.
Ma cosa c’entra l’Unione Europea? Beh, è proprio dalla commissione che è partita l’idea di inserire il salario minimo di tutti gli Stati appartenenti all’unione. Questo passo aiuterebbe moltissimi cittadini ad avere una maggiore disponibilità di denaro ed anche che ci siano meno differenze di status sociale. Inoltre, il salario minimo dovrebbe anche essere aggiornato ogni due anni in base alla variazione dei mercati e per assicurare sempre una soglia minima di paga accettabile per una maggior vivibilità. Non ci resta che attendere ulteriori news al riguardo.