È in arrivo un’enorme novità che non piacerà a molti contribuenti: gli sconti fiscali potrebbero essere revocati, ecco perché.
Durante questi due anni di pandemia, lo Stato ha studiato diversi piani per cercare di rilanciare l’economia.
Proprio poco prima che venisse estinto lo stato di emergenza per via del Covid-19, la guerra in Ucraina ha portato di nuovo una situazione disastrosa per i mercati italiani e non. I rincari di luce e gas, dei beni di prima necessità ed anche del carburante, stanno mettendo in seria difficoltà moltissime famiglie e cittadini italiani. Sfortunatamente devo darti una terribile notizia, sembra infatti che alcuni sconti sulle tasse non potranno più essere applicati. Come ben sai ci sono stati moltissimi bonus in questi anni che hanno riguardato anche le ristrutturazioni edilizie, il miglioramento degli impianti e per la sicurezza delle abitazioni. Alcuni però non potranno più avere questi sconti importanti e corro subito a spiegarti il motivo.
Ecco chi saranno gli sfortunati che non potranno avere più sconti fiscali
Alcuni imprenditori non potranno più ricevere degli importanti sconti fiscali. Infatti, per riuscire ad avere questa agevolazione, le società di costruttori dovevano acquistare degli immobili entro il 31 dicembre del 2021 e poi effettuare tutta una serie di lavori. In particolare, questi edifici acquistati dovevano essere ristrutturati secondo un piano di miglioramento dell’efficienza energetica e dovevano ottenere la classe B o la A. Questo non vale solo per gli immobili già costruiti, ma anche per le nuove costruzioni.
Approfittando di questi sconti fiscali, le imprese hanno potuto acquistare dei beni immobili pagando solo 200 per le tasse di registro, per l’imposta catastale e ipotecaria. Un’agevolazione di sicuro che ha aiutato e inciso parecchio sull’acquisto di questi immobili. Ma cosa succede se la società non porta a termine i lavori secondo i parametri oppure vende l’immobile prima di finire?
La risposta è semplicissima: gli sconti fiscali decadono. Quindi l’impresa dovrà pagare le imposte castale, ipotecaria e di registro in base al valore commerciale del fabbricato e in misura del 9% di esso. Ma non solo, infatti è prevista anche un’ulteriore sanzione che corrisponde al 30% delle tasse per poi aggiungere anche gli interessi di mora.