Per poter accedere all’università è necessario dover pagare delle tasse d’iscrizione. L’importo varia molto a seconda dell’ateneo, ma il calcolo e le tempistiche di pagamento è pressoché uguale presso tutti gli atenei. Ci sono delle specifiche da conoscere per evitare di commettere errori che possono costare caro.
L’università è l’istituzione che prepara lo studente, giunto nell’ultima fase del percorso scolastico, al mondo del lavoro. Quantomeno a livello teorico. A livello pratico, a meno che non si abbia la fortuna di frequentare dei tirocini molto validi, è difficile riuscire a fari veramente un’idea di che cosa sia il mondo del lavoro.
Tuttavia, per poter avere una possibilità di avere un posto di lavoro migliore possibile, con un buon stipendio e degli ottimi benefit, l’università è uno step indispensabile. Per poter frequentare un ateneo è necessario pagare alcune tasse, che sono calcolate secondo il metodo proporzionale, come tutte le imposte dirette.
Le tasse universitarie sono sempre fonte di grande ansia per gli studenti, soprattutto le matricole che non conoscono bene le dinamiche burocratiche. Per poter risultare iscritti bisogna pagare una tassa d’iscrizione, il cui pagamento, solitamente, viene sparso lungo tutto l’anno scolastico.
Importo e scadenze
L’importo delle tasse varia da università ad università, ma i metodi di calcolo e scadenze sono pressoché uguali per tutti.
Le tasse sono calcolate sui dati della dichiarazione Isee. Esistono vari scaglioni di reddito, stabiliti dagli atenei in base ai quali si paga un determinato importo. Le persone con un Isee basso sono esonerate dal pagamento delle tasse d’iscrizione.
L’unico importo che davvero tutti gli studenti pagano è la marca da bollo da 16 euro, per riconfermare l’iscrizione. Presentare l’Isee non è obbligatorio, ma questo comporta pagare il pieno importo delle tasse universitarie.
Le università prevedono che il pagamento delle tasse sia dilazionato nel tempo: la prima rata va pagata ad ottobre. Il primo pagamento è sempre il più importante perché coincide con la conferma dell’iscrizione. Se ci si dimentica di pagare non si risulterà iscritti e non si potranno sostenere gli esami.
La seconda e la terza rata vanno pagati a febbraio e maggio dell’anno accademico, quindi nel secondo semestre. Nel caso di ritardi si incorrerà in maggiorazioni degli importi da pagare, quindi bisogna stare attenti alle scadenze.