Da inizio mese tutte le attività che si occupano di commercio al dettaglio potranno chiedere un aiuto, erogato dal Ministero dello Sviluppo Economico, per cercare di compensare i danni causati dalla pandemia da Covid 19. Non tutti, però, potranno fare la richiesta dato che esistono dei parametri per l’accesso al fondo perduto.
Due anni di pandemia, ormai, hanno abituato la società a tutta una serie di restrizioni che hanno causato grandi danni alla vita quotidiana e sociale delle persone. Moltissime persone sono rimasse sconvolte, dal punto di vista psicologico, dai primi mesi di isolamento, che hanno obbligato moltissime persone e famiglie a rimanere a distanza dai loro affetti più cari.
Non minori – ed altrettanto pesanti dal punto di vista mentale – è stato il colpo inferto all’economia. Moltissimi settori hanno subito una sconvolgente battuta d’arresto che ha provocato la chiusura di molte attività.
Il governo, ma anche l’Unione europea, si sono attivate da questo punto di vista con lo stanziamento di svariati miliardi di euro da destinare alle imprese in difficoltà: uno di questi riguarda proprio la categoria dei commercianti.
E’ stato infatti istituito un vero e proprio fondo apposito, il Fondo per il rilancio delle attività economiche, in cui sono stati stanziati ben 200 milioni di euro.
Tuttavia ci sono dei determinati limiti per poter accedere a questo beneficio economico. Le attività – società, imprese individuali o cooperative – devono ovviamente avere sede legale in Italia, non essere in stato di liquidazione e non essere state soggette a sanzioni che impediscano l’accesso a fondi pubblici. Inoltre, non devono aver un ammontare di ricavi superiore a 2 milioni di euro e non essere in difficoltà da prima del 2020. L’aiuto è pensato esplicitamente per le aziende che hanno avuto problemi a causa del Covid, che per è iniziato a marzo 2020. Infine, le aziende devono presentare un calo di fatturato rispetto al 2019 superiore al 30%.
Fondo perduto per il commercio
Le misure prendono la forma di un fondo perduto, ossia una sovvenzione di cui non viene richiesta la restituzione.
La cifra erogabile sarà calcolata su una differenza tra media mensile tra i ricavi del periodo d’imposta del 2019 e quelli del 2021. Della cifra ottenuta sarà erogata una percentuale, in base alle fasce di fatturato:
– 60% per i soggetti che nel 2019 non hanno fatturato più di 400.000 euro;
– 50% per i soggetti che nel 2019 hanno fatturato da 400.000 euro ad 1 milione di euro;
– 40% per i soggetti che nel 2019 hanno fatturato più di 1 milione di euro.
La domanda per questo aiuto sarà presentabile a partire dal 3 maggio 2022, sul sito di Invitalia, l’agenzia che si occupa della gestione dei finanziamenti per conto del Ministero dello Sviluppo Economico.