Lavoro autonomo occasionale: al via importanti controlli

Se stai svolgendo in lavoro come collaboratore autonomo e occasionale, sappi che stanno facendo numerosi controllo: ecco il perché.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) sta mettendo in atto numerosi controlli per tutti coloro che svolgono un’attività di collaborazione autonoma e occasionale.

lavoro autonomo controlli
Lavoro autonomo occasionale: al via importanti controlli – Tuttogratis.it

In questa fascia, sono compresi moltissimi lavoratori con Partita Iva, come freelance, copywriter, e molti altri professionisti di vari settori. In particolare, il contratto di collaborazione autonomo e occasionale non è vincolante solo ad uno specifico committente in quanto, appunto, è di natura occasionale. Non è dunque un lavoro a tempo pieno o che prevede un orario di lavoro prestabilito. È infatti a discrezione del lavoratore di impiegare il suo tempo e non c’è nemmeno alcun tipo di coordinamento a livello aziendale. Anche il pagamento dipende dai servizi di cui ci si occupa e non ci sono giorni prestabiliti per lavorare. Infatti, se svolgi questo tipo di attività non hai una busta paga ma devi fatturare al tuo cliente. Anche i contributi previdenziali devi versarli tu e dovrai anche produrre ogni anno la Dichiarazione dei Redditi presso il tuo commercialista oppure puoi rivolgerti ad un CAF o ad un patronato che si occupi di materia fiscale. Per questo 2022 ci sono e saranno moltissimi controlli da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e ti spiego subito il perché.

Controlli dell’INL per tutti i lavoratori autonomi occasionali

controlli ispettorato del lavoro
Ti spiego subito cosa sta accadendo e cosa rischi – Tuttogratis.it

Sono in arrivo numerose sanzioni a chi non dichiara di aver stipulato un contratto di lavoro autonomo e occasionale e a pagare sarà il committente, ovvero l’azienda che assume il lavoratore. Infatti, quando si stipula questo tipo di contratto, deve essere fatta una comunicazione che deve contenere vari dati. In particolare:

  • i dati dell’azienda;
  • quelli del lavoratore;
  • la data di inizio, la durata dell’incarico e il pagamento;
  • dove si svolge il lavoro;
  • il tipo di attività.

Se la comunicazione avviene via e-mail, il committente verrà più controllato rispetto a chi utilizza la piattaforma ufficiale dei Servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per chi non dichiara questi dati oppure ritarda la comunicazione, è prevista una multa fino a 2.500 euro. Puoi essere sanzionato anche se il lavoro prosegue oltre la data stabilita e non ne dai comunicazione all’Ente.

Gestione cookie