Le pensioni sociali, caratterizzate dagli assegni pensionistici più bassi, possono godere di alcune maggiorazioni economiche, sia mensili sia con la quattordicesima. Si tratta di un modo per aiutare quelle persone che possono contare su entrate economiche piuttosto basse.
E’ importante saper distinguere tra le due modalità con cui l’agevolazione viene concessa, perché i modi per ottenerla sono diversi. Riuscendo a fare un po’ di chiarezza nel groviglio di norme che stabiliscono queste integrazioni, è possibile ricevere un assegno un po’ più sostanzioso.
Questo diritto spetta a tutti coloro che hanno compiuto 60 anni d’età. Le maggiorazione sono calcolate sull’importo base della pensione. Questo tipo di interventi è stato introdotto per la prima volta nel 1988, con successive norme legislative nel 2000 e nel 2001.
Come ottenere le maggiorazione mensile
Tutto questo legiferare ha portato alla seguente situazione:
– dai 60 ai 64 la maggiorazione è di 25,83 euro;
– dai 65 ai 69 la maggiorazione è di 82,64 euro;
– per i settantenni senza quattordicesima la maggiorazione è di 136,44 euro;
– per i settantenni con la quattordicesima la maggiorazione è di 124,44 euro.
Per quanto riguarda, le fasce di reddito, è possibile avere l’integrazione alla propria pensione con un situazione reddituale pari a:
– 6.816,42 euro annui, ossia 524,36 euro mensili, per reddito personale;
– 12.901,72 euro annui per reddito coniugale.
Le maggiorazioni non si ottengono in maniera automatica, va fatta esplicita richiesta all’INPS, insieme alla domanda di pensione o anche dopo, indicando quali saranno i redditi percepiti (anche presuntivi) quando si andrà a percepire la pensione.
La quattordicesima
La seconda maggiorazione sociale di cui si può usufruire è la quattordicesima, che viene erogata una volta all’anno nel mese di luglio, in maniera automatica: non c’è bisogno di fare richiesta. La somma ricevuta ha un importo fisso che dipende dalla caratteristiche del pensionato. Gli importi dipendono sia dall’ammontare del reddito personale sia dalla gestione di riferimento (quella dei lavoratori dipendenti, dei liberi professionisti o dei lavoratori autonomi).
Per chi ha un reddito inferiore a 10.224,83 euro, l’importo della pensione sarà:
– 437 euro con 15 anni di contributi per i dipendenti e 18 anni per i liberi professionisti;
– 546 euro per chi ha dai 15 ai 25 anni di contributi per i dipendenti e dai 18 ai 28 anni per i liberi professionisti;
– 655 euro per chi ha oltre 25 anni di contributi per i dipendenti ed oltre i 28 anni per i liberi professionisti.
Lo stesso identico calcolo è applicabile a chi percepisce un reddito da 10.325,83 euro a 13.633,10 euro, con tre rispettive fasce (uguali a quelle sopracitate) di 336 euro, 420 euro e 504 euro.