In alcuni casi particolari si possono avere dei contributi gratuiti. Si può fare richiesta quando si verificano situazioni particolari, ma si tratta di un buon asso nella manica per andare a costruirsi il proprio montante contributivo.
I contributi sono il mezzo essenziale con il quale si fa a costruire la propria pensione del domani. Considerando anche il passaggio al sistema pensionistico contributivo che c’è tra anni ’90 e anni 2010, i contributi hanno acquisito un’importanza ancora maggiore dato che le pensioni (di coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996) saranno calcolate interamente su quello che è stato versato durante il periodo lavorativo. Ma i contributi non servono solo a calcolare l’importo, ma anche a maturare il diritto a percepire una pensione, per cui la loro importanza si rivela doppia.
Per questo motivo, ogni modo per mettersi da parte qualcosa è utile per andare ad incrementare la propria futura pensione. Molti fanno ricorso ai riscatti onerosi o ai versamenti volontari, ma c’è un metodo meno “pesante” dal punto di vista monetario, ossia quello dei contributi figurativi.
Cosa sono i contributi figurativi
I contributi figurativi sono quei contributi che si riferiscono a determinati periodi – durante l’arco della carriera lavorativa – in cui si sono verificate delle interruzioni o delle riduzioni dell’attività e che, quindi, sono privi della copertura contributiva. Tuttavia in questi periodi possono essere sfruttati per il calcolo della pensione.
I contributi figurativi si distinguono in quello che sono riconosciuti automaticamente, dall’INPS, e quelli per cui si deve fare richiesta.
Per esempio, i disoccupati che prendono l’assegno Naspi, sono coperti dal punto di vista contributivo per tutto il periodo per cui prendono la pensione. Lo stesso vale per tutti coloro che sono in cassa integrazione straordinaria.
I contributi che vengono riconosciuti solo su esplicita domanda del diretto interessato riguardano invece periodi particolari, quali:
– servizio militare obbligatorio e volontario;
– servizio civile;
– riposo giornaliero;
– congedo parentale durante il periodo di lavoro (per la maternità si può richiedere pure fori dal rapporto lavorativo);
– malattia ed infortuni proprio e del figlio;
– aspettativa per cariche sindacali ed elettive;
– assenza dal lavoro.
Ovviamente la domanda va presentata in maniera telematica al portale dell’INPS, a cui si può accedere con le credenziali digitali.