La notte più attesa dell’anno per tutti gli appassionati di cinema è giunta. Questa note si terranno le premiazioni del premio più ambito di tutto il mondo cinematografico.
Questa notte, al Dolby Theatre, si apre la 94° edizione degli Academy Award. La premiazione sarà preceduta da una protesta per l’esclusione dalla cerimonia di tutte le categorie tecniche: sono le parti guardate con meno attenzione dal pubblico, ma il successo dei film presenti in sala è anche merito di un fine lavoro tecnico che è frutto di un grande impegno.
La premiazione segna la riapertura degli eventi glamour ad Hollywood, dopo un anno di chiusura dovuto al lockdown. Tuttavia, i partecipanti non hanno intenzione di dimenticarsi del loro – assai discutibile – impegno in favore delle cause socio-politiche. Si sussurra, infatti, che ci sarà un’apparizione del presidente ucraino, Volodymir Zelensky, in collegamento video. L’ultima volta che si era verificato un evento “simile” – per usare un eufemismo – era nel 2013, quando l’allora first lady Michelle Obama aveva annunciato, dalla Casa Bianca, l’Oscar per il miglior film, vinto da Argo di Ben Affleck.
Il premio più ambito, per l’appunto quello per il miglior film, verrà disputato da ben 10 pellicole:
– Belfast, di Kenneth Branagh
– I segni del cuore, di Sina Helder
– Dont’t Look Up, di Adam McKay
– Drive My Car, di Ryusuke Hamaguchi
– Dune, di Dennis Villenueve
– Una famiglia vincente, di Reinaldo Marcus Green
– Licorice Pizza, di Paul Thomas Anderson
– La fiera delle illusioni di Guillermo del Toro
– Il potere del cane di Jane Campion
– West Side Story, di Steven Spielberg
I grandi favoriti di questa edizione sono Il potere del cane e I segni del cuore. Il primo è un western atipico, con notevoli influenze da ambiguo psico-thriller, prodotto da Netflix: con questo film il servizio di streaming spera di portarsi a casa la statuetta più ambita, compito che aveva fallito con Roma e The Irishman. I segni del cuore è una commedia drammatica che racconta le vicende di una ragazza, Ruby Rossi, unica persona udente della sua famiglia. La pellicola era partita come la sfavorita della categoria, ma è riuscita a sfidare tutte le aspettative, facendosi amare per la genuinità della sua storia e aggiudicandosi alcuni premi strategici pre-Oscar. In un certo senso, I segni del cuore ha scalzato il posto a Belfast, il film amarcord di Kenneth Branagh, che comunque è un ottimo film.
Presenza interessante è costituita dal film nipponico Drive My Car, ma è improbabile che la pellicola di Hamaguchi riesca a replicare la doppietta di Parasite; comunque è il favorito per la categoria Miglior film straniero.
Miglior attore protagonista
Per quanto riguarda i candidati maschile, la lotta di presenta davvero accanita.
I candidati sono Javier Bardem con A proposito di Ricardo, Benedict Cumberbatch con Il poter del cane, Andrew Garfield con Tick, Tick… Boom!, Will Smith con Una famiglia vincente e Denzel Washington con Macbeth.
Probabilmente, il meno favorito – anche seppur bravissimo – potrebbe essere l’attore spagnolo Javier Bardem: fra tutte, la sua interpretazione della star televisiva degli anni ’50 Desi Arnaz, è quella considerata meno forte. Cumberbatch ha offerto un’interpretazione davvero magistrale del rozzo ed ambiguo cowboy Phil, ma lo stesso discorso vale per il Macbeth di Denzel Washington, di cui si sentiva puzza di Oscar da quando uscì il trailer del nuovo adattamento della tragedia shakesperiana.
Un’altra similitudine si può fare per gli altri due candidati rimasti, Will Smith e Andrew Garfield: entrambi interpretano due personaggi realmente esistiti, il padre-allenatore-manager di Serena e Venus Williams e Jonathan Larson, il compositore e drammaturgo americano, padre dei moderni musical di Broadway. Will Smith ha regalato una delle sue migliori interpretazioni, mentre Garfield, oltre a presentare un’incredibile somiglianza con la sua controparte reale, non si risparmia parti di canto e ballo in questo musical.
Miglior attrice protagonista
La categoria femminile presenta allo stesso modo una notevole ambiguità.
Le candidate sono Nicole Kidman con A proposito di Ricardo, Jessica Chastain con Gli occhi di Tammy Faye, Krister Stewart con Spencer, Penelope Cruz con Madres paralelas e Olivia Coleman con La figlia Oscura.
Tutte le interpreti hanno meritato la loro presenza all’interno della classifica. C’è però da segnalare la grande mancanza di Jodie Cormer: la sua Marguerite di The Last Duel è stata snobbata.
Sono presenti ben tre protagoniste di tre biopic. Nicole Kidman, che con la sua Lucille Ball, ha rubato lo show a Bardem, e Jessica Chastain interpretano due personaggi televisivi americani. La Chastain si è inoltre sottoposta a molte sessioni di trucco, in una vera e propria attoriale di trasformismo per seguire i cambiamenti della protagonista. La grande outsider della cinquina è Kristen Stewart. L’attrice, diventata famosa per la saga di Twilight è sempre stata parecchio snobbata, soprattutto da una grande fetta di pubblico, in merito alle sue doti attoriali. Un lungo percorso, intrapreso soprattutto recitando film d’autore, l’ha portata a trovare una sua affermazione nel suo ultimo ruolo, la principessa Diana in Spencer. Il film sulla principessa del popolo si presenta con un film biografico atipico, com’è nello stile del regista, Pablo Larrain. Secondo alcuni sarà proprio lei la futura vincitrice.
Rimangono in campo due veterane della competizione, la diva spagnola Penelope Cruz – che è riuscita nell’impresa di ottenere una candidatura con un film non in lingua inglese – e Olivia Coleman – che da qualche anno delizia con delle interpretazioni magistrali. Tuttavia, fra tutte sono ritenute le candidate meno probabili, ovviamente mai dire mai.