Arriva il bonus benzina da 200 euro ecco a chi spetta

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto energia: il mezzo per aiutare l’incremento del costo luce, gas e carburanti. Vediamo come funziona il bonus benzina.

Questo 18 marzo il Consiglio dei ministri, ha approvato il Decreto energia, con la finalità di gestire gli evidenti effetti della guerra in Ucraina. Di fatto aiutano il cittadino nel contenere le spese relative al costo della luce, gas e carburanti.

Arriva il bonus benzina da 200 euro ecco a chi spetta Tuttogratis.it 20220321
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In queste misure contenute nel provvedimento troviamo anche il taglio delle accise sui carburanti e un bonus benzina. Vediamo a chi spetta e come funziona.

Bonus benzina: come funziona

Il punto più discusso è quello sul contenimento dei prezzi dell’energia, infatti il decreto prevede un’abbassamento delle accise sulla benzina e sul gasolio usato come carburante per autotrazione. La misura di fatto consiste nel ridurre il prezzo della benzina e del gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dal momento in cui è entrato in vigore il provvedimento.

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Bonus benzina

Per il carburante invece il decreto inserisce una novità: per quest’anno , la cifra dei buoni benzina ceduti da aziende private ai lavoratori, nel limite di 200 euro per ogni dipendente, non concorre alla formazione del reddito.

Rateizzazione delle bollette

Nel decreto energia c’è anche la possibilità di rateizzare le bollette fino a 2 anni. Decisione presa per contenere le conseguenze negative dovute dall’aumento dei prezzi delle forniture energetiche. Le imprese in Italia, i clienti di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai fornitori con sede in Italia la rateizzazioni. Circoscrivendo gli importi ai quei consumi energetici dei mesi di maggio e giugno 2022. Il numero massimo di rate mensili non deve essere superiore a 24.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sottolineato che la differenza rispetto i provvedimenti precedenti, è che molti nono stati finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico. La tassazione verte su una parte dei profitti in eccesso che tutti i produttori stanno facendo a causa dell’incremento dei prezzi. Di modo che possano ridistribuire quel denaro anche alle imprese e alle famiglie che stanno vivendo un momento di difficoltà.

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