Ormai la benzina ha raggiunto prezzi al di sopra di ogni aspettativa è per questo che ci sono delle applicazioni che riescono a trovare distributori dove la benzina è ad un prezzo più economico, e grazie a queste che siamo riusciti a trovare qualche distributore conveniente. Vediamo da nord a sud d’Italia come cambiano i prezzi della benzina da febbraio a marzo 2022.
Bisogna fare una piccola premessa per quanto riguarda il prezzo della benzina, il 37,7% è dovuto alle compagnie petrolifere e gestori delle stazioni di servizio, ma la parte principale la fanno le imposte.
L’accisa e l’IVA sommate pesano per il 64,3% del prezzo della pompa, in dettaglio l’IVA (nazionale e addizionali regionali sommate) aggiunge 0,287 euro e l’accisa ben 0,737 euro. Ecco perchè in alcune regioni d’Italia ci sono prezzi leggermente più bassi.
Livigno è infatti una zona extradoganale , uno status che risale a secoli fà e che il Comune ha sempre difeso, ecco perchè la benzina si paga appena 1,36 centesimi . Non si paga né IVA né accise ne tantomeno le imposte indirette che gravano sul carburante e su altri beni.
Ora vediamo utilizzando le app partendo dal nord Italia quali sono i distributori meno cari, anche se trovarla al di sotto dei 2 euro ora è difficile.
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La Q8 Easy del centro commerciale Fiordaliso di Rozzano (MI) il prezzo della benzina e diesel è lo stesso 2.219 euro al litro. In Liguria La Esso ad Arenzano 2,060, la Q8 San Fruttuoso 2,079. Scendendo a Roma c’è IP in via Cristoforo Colombo 54 la benzina è a 2,039 al litro, il prezzo hanno detto essere cosi basso in merito ad un’acquisto fatto precedentemente all’aumento del carburante , finita la scorta il prezzo sicuramente aumenterà. Lo stesso è per la Q8 della magliana, anche se ormai dopo essere stata presa d’assalto la benzina è risalita allineandosi a tutti gli altri distributori.
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A Napoli il più economico è al Tamoil in via Sant’Alessandro 2,016 al litro, in Sicilia a Catania il prezzo è il più basso di tutte le altre province 2,134 euro al litro. Alcuni distributori hanno rivelato che ” l’ENI , poiché statale non può aumentare di troppo e di fatto è quella più “economica””. Ci stanno alla fine i distributori “no logo” che però a detta di tutti utilizzano residuo di cisterne o carburante più scadente ed è per questo che il prezzo è più basso.
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