Si complica ulteriormente una situazione già difficile: il modo per ottenere il Superbonus risulta ancora più difficile.
Stando al calendario, ci sono ancora 22 mesi per poter aderire al superbonus del 110%: sembra un periodo di tempo abbastanza lungo, quasi due anni.
Nella realtà, la situazione è tutt’altro che tranquilla. Ci sono parecchie difficoltà da superare in un percorso non già semplice da seguire: i prezzi dei materiali sono aumentati, trovare un’impresa disponibile è sempre più difficile e le regole per ottenere la cessione del credito diventeranno più complesse.
Chi deliberasse dei lavori di ristrutturazione, in questo esatto momento, non vedrebbe partire i lavori prima dell’autunno. Anche perché, prima di iniziare con la ristrutturazione vera e propria, bisogna stabilire quale sia la situazione energetica dell’edificio: per ottenere il superbonus bisogna presentare due attestazioni. Si deve capire quali sono i punti in cui devono avvenire gli interventi: il costo dell’indagine rientra nel superbonus, solo se poi i lavori vengono effettivamente eseguiti.
Si tratta della fase più delicata in assoluto, perché è in questo momento che si può capire se si può rientrare nei costi. Ci sono vari tetti di spesa di cui tenere considerazione. Per esempio, per la realizzazione del cappotto termico, in un condominio fino ad otto unità si possono spendere fino a 40.000 euro a testa; nei palazzi con più di otto appartamenti, il prezzo scende a 30.000 euro. Nel complesso poi, il cappotto termico può essere detratto fino a 980.000 euro in un condominio di 30 unità. Per quanto riguarda l’isolamento esterno si possono spendere fino a 195 euro per metro quadro. Quindi, se in un intervento di posa di un cappotto termico venisse a costare un milione e 100 mila euro, i 120.000 euro di troppo sarebbero interamente a carico del condominio.
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Se i lavori vengono compiuti ad opera d’arte, si potrà avere a propria disposizione una casa più efficiente dal punto di vista energetico, e quindi con costi di gestione più bassi.
La classe energetica dopo i lavori rientranti nel superbonus aumenterà di due classi, e ciò consentirà alla propria abitazione di avere un valore commerciale più alto. L’aumento di valore della casa è di circa il 20%: le percentuali oscillano tra un 18,6% di una casa della semi-periferia di Milano ad un 20,3% della periferia romana.
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Non a caso, tantissima gente ha deciso di aderire a questa forma di incentivo fiscale. Secondo i dati diffusi il 2 marzo, sono 21,3 i miliardi di euro investiti nel superbonus, mentre 14,7 sono quelli dei lavori già conclusi. 19.050 sono stati i condomini ad usufruire della misura, mentre le case unifamiliari sono state 64.158: per i condomini, l’investimento medio è stato di 538.000 euro, mentre per le case unifamiliari di 110.300 euro.
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