Siamo nel 2022 e un nuovo settore si è affacciato nell’agroalimentare: la carne sintetica. La soluzione per il problema delle risorse.
Possiamo dirlo senza troppi dubbi, la carne sintetica è un prodotto che non solo può aiutare il mondo in cui viviamo da un punto di vista sostenibile, ma può essere anche un tipo di investimento da consigliare. Voci del settore e non si sono schierate pro carne sintetica, uno su tutti Leonardo DiCaprio, attivista per un uno stile di vita più attento alla sostenibilità. A tal proposito ha investito su 2 società: Aleph Farms e Mosa Meat, entrambe lavorano proprio nella produzione di carne sintetica, nello specifico operano sulle cellule bovine modificate. Anche Bill Gates in una delle sue ultime interviste ha parlato della carne coltivata come la soluzione del futuro.
Carne sintetica: un cambio di marcia
Gli investimenti in questo settore sembrano fruttare, considerando le tecnologie sperimentate. Queste aiutano a far emergere tecniche sempre nuove per dare alla carne sintetica lo stesso aspetto della carne animale. Ma non si ferma qua, anche il medesimo odore e sapore della carne animale, di modo che non sia troppo “traumatico”.
Ricordiamo che non si tratta solo di mangiare carne animale, dietro a questo prodotto non c’è solo un animale. Ma c’è anche tutto un tipo di cultura e tradizione che ruota attorno alla carne animale, ecco perchè molti resistono e continuano a consumarla. Andiamo su una zona prettamente pratica, per quanto riguarda i prezzi stanno mutando in tempi piuttosto brevi, basti pensare agli inizi. Agli albori i prezzi erano decisamente alti, ma nel giro di qualche anno sono diventati alla portata di tutti.
Considerando che nel 2013, il primissimo hamburger prodotto in laboratorio costava 300 mila dollari e nel 2016, delle polpette fatte da Memphis Meat costavano 44mila dollari al kg. Quest’anno, la Future Meat Technologies ha dichiarato di aver creato un petto di pollo di 160 grammi a soli 4 dollari, una bella differenza non c’è che dire.
Questi dati suggeriscono anche un altro fatto: lo stabilizzarsi di questa nuova branca, porterà e creerà nuovi posti di lavoro su questo specifico settore.
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Considerando i dati di McKinsey, la filiera della carne sintetica può generare molto lavoro. Considerando che per produrre 500 mila tonnellate di proteine sintetiche ci vogliono 5 mila dipendenti. Numeri molto simili per quanto riguarda il lavoro per la carne animale, non dimenticando che la ricerca sicuramente ne gioverà di più.
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Per quanto riguarda l’aspetto sostenibile, dando uno sguardo ai dati, il consumo di CO2, il quale ricordiamo che proviene soprattutto dagli allevamenti intensivi, potrà diminuire moltissimo qualora avvenisse questo cambio di marcia. Il problema vero è quello che andrà a toccare la filiera che lavora con la carne animale.