La domanda è lecita: pensate di avere bisogno di un depuratore dell’acqua? Vediamo insieme quando è davvero necessario.
Non tutti lo sanno ma l’anno passato e anche per quello corrente è stato previsto uno sgravo fiscale per avere un credito d’imposta qualora ci fosse un’installazione di sistema di filtraggio, depurazione e mineralizzazione d’acqua. L’obiettivo è importante e sacrosanto: arginare il consumo di plastica, che grava attorno all’acquisto dell’acqua in bottiglia. Ma vediamo quando è il caso di fare la procedura.
Depuratori d’acqua: come scoprire se fa al caso tuo
Prima di procedere con questa scelta, ci sono degli interrogativi che dobbiamo farci. Ovvero se l’acqua del nostro appartamento è potabile per essere consumata dagli umani. Vediamo cosa dobbiamo sapere prima di prendere una decisione.
Qualità dell’acqua: sappiamo davvero che tipo di acqua viene a casa nostra? Non la beviamo perchè non è potabile o è solo una questione di “gusto“? Se il problema è solo il sapore e l’acqua che arriva nel nostro appartamento è potabile, basterebbe lasciarla scorrere o al massimo procurarsi delle caraffe filtranti.
Questo perchè la procedura e il trattamento dell’acqua dell’acquedotto potrebbe essere complessa. Considera che l’acqua che arriva a casa ha al suo interno una dose di disinfettante residuo, utile per consentire al liquido la corretta salubrità per essere consumato.
Gli impianti eliminando questo disinfettante la rendono potenzialmente soggetta alla proliferazione batterica. Indipendentemente dai materiali usati per l’impianto, il rischio che si sviluppino delle colonie batteriche esiste. Non possiamo dare per scontato che questa contaminazione porti delle malattie ma il rischio c’è.
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Se tuttavia desideri e necessiti di installare un impianto per il trattamento dell’acqua ecco quello che dovresti sapere. Se sei alla ricerca di un tipo di acqua più salubre sappi che potrai risparmiare circa 200 euro e 17 kg di plastica all’anno a persona.
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Caraffe filtranti: se vuoi trattare solamente l’acqua della tua casa il discorso è differente. In questo specifico caso occorre introdurre un sistema fisso da mettere sotto il lavello oppure nell’impianto idrico domestico.
Gli impianti in questo caso sono: a osmosi inversa, i quali consentono di abbassare gli inquinanti, metalli e i sottoprodotti della disinfezione. Poi abbiamo i filtri a carboni attivi, che modificano soprattutto il sapore e l’odore dell’acqua.
