Ecco qual è il miglior strumento per risparmiare per i propri figli
Al giorno d’oggi, la maggior parte dei genitori sono preoccupati dalle possibilità di lavoro che i loro figli potranno trovare. Il mercato del lavoro è diventato molto competitivo e per poter essere all’altezza di affrontare le sue sfide bisogna presentarsi con un elevato numero di competenze, o hard skills come va di moda dire.
Qualche anno di studio all’estero non fa male, ma per poter realizzare tutto questo serve un gran quantitativo di denaro. Per questo non è solo importante risparmiare, ma anche il modo con cui lo si fa. Prima di comincia e meglio è. Gli italiani sono sempre stati un popolo di risparmiatori, per i più disparati motivi: i figli sono sempre stati in cima alla lista.
Come investire
L’incertezza che caratterizza l’economia da molti anni a questa parte spinge la maggior parte delle famiglie alla prudenza. Pertanto, chi si mette alla ricerca o chi desidera delle soluzioni di investimento strutturato, preferisce orientarsi verso tipologia che garantiscano il capitale. In questo caso, la soluzione migliore è un piano di risparmio a lungo termine, visto che se si prendono in considerazione lunghi lassi di tempo le tendenze del mercato risultano comunque positive, nonostante i momenti di crisi. Tra gli strumenti più indicati si annoverano Libretti di risparmio, Buoni fruttiferi postali e Piani di accumulo.
Vediamo ogni soluzione nello specifico, per cercare di comprenderne i pro ed i contro.
Libretti di risparmio
Si tratta di una delle soluzione più classiche per mettere i soldi da parte per i propri figli. Sono utili perché si può accantonare senza troppi costi e vincoli. I costi di gestione, infatti, sono assenti o molto bassi, inoltre si può prelevare e versare in qualsiasi momento, quindi non c’è un piano di versamento vincolante, che è utile ma potrebbe rivelarsi un problema in caso di “imprevisti”. D’altro canto il tasso d’interesse è molto basso visto che si aggira verso lo 0,01%. Inoltre, i libretti di risparmio non sono esentasse, visto che quando si superano di 5.000 euro di giacenza si comincia a pagare l’imposta di bollo. Un altro elemento critico è la modalità di chiusura: bisogna fare la fila alla posta con tutti i documenti. Quindi, se nella propria città c’è uno sportello non particolarmente efficiente, si dovrà aspettare un po’.
Buoni fruttiferi
Fino a qualche anno fa i buoni fruttiferi postali erano gettonatissimi e consentivano anche di avere dei guadagni di tutto rispetto. Oggi, però hanno perso il loro fascino, anche perché non hanno più il rendimento di una volta, quando riuscivano a duplicare, se non a triplicare, il valore di partenza. Attualmente i buoni fruttiferi, hanno tassi che passano dallo 0,25% loro del primo anno allo 0,50% del 18°. Oltre ai tassi d’interesse al ribasso, per poterli chiudere anticipatamente si prospetta una vera e propria trafila burocratica, perché si deve chiedere l’autorizzazione di un giudice tutelare. E’ vero che si tratta sempre e comunque di un modo per tutelare gli interessi economici del minore, ma si tratta comunque di una procedura impegnativa.
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Piano di accumulo
I piani di accumulo sono strumenti diffusi in tutte le banche e le assicurazioni. Permettono di versare regolarmente una cifra di denaro in un fondo o in una gestione patrimoniale. I piani di accumulo offrono dei buoni rendimenti, in modo da rendere più efficiente questo tipo di scelta finanziaria. Prevedono anche un risparmio programmato: come è stato scritto prima di tratta di un’arma a doppio taglio, che presenta però un indubbio lato positivo. Un risparmio programmato garantisce la costanza del nostro risparmio.
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In molte di queste soluzioni, si può anche aggiungere, talvolta, dei capitali singoli, quando si ha disponibilità di denaro contante. Inoltre, non sono soggetti ad imposte finché il denaro si trova all’interno del piano di accumulo. La maggior parte di questi strumenti si rivela utile su un’orizzonte temporale di medio-lungo termine. Molto spesso i contratti prevedono dei vincoli di una serie di anni per poter disinvestire senza dover pagare penali. E’una prospettiva che può spaventare, ma che può rivelarsi utile se si decide di risparmiare per i propri figli.