Sono numerose le persone che dovranno restituire l’Assegno Unico in questo gennaio 2023: scopriamo quali famiglie dovranno restituirlo
L’assegno Unico è un contributo molto importante che viene erogato a favore delle famiglie che hanno a carico i figli. Questi però non devono superare i 22 anni di età. L’assegno Unico viene chiamato anche Assegno Unico Universale, proprio perché spetta a tutte le famiglie a prescindere dall’ISEE.
Sappiamo bene che molti bonus vengono erogati a favore delle persone appartenenti alla fascia più povera della popolazione, per questo assegno invece non sono previste fasce, è appunto universale. Molto probabilmente in questo anno nuovo subirà anche un aumento, dipenderà infatti dal numero di figli, più figli si hanno, più sarà alto l’assegno.
Non solo buone notizie però, perché molto probabilmente l’assegno dovrà essere restituito da alcune persone. A comunicarlo è proprio l’INPS: scopriamo di cosa si tratta e chi dovrà restituire l’importo.
L’INPS, a momenti, potrebbe chiedere di restituire l’assegno unico universale o anche una sua parte, si tratta di quello erogato da marzo a dicembre 2022. A rischiare sono coloro che hanno presentato l’ISEE con delle omissioni oppure delle difformità e che quindi non l’hanno regolarizzato entro il 31 dicembre 2022.
A tutte queste persone verrà comunicato dall’INPS, la somma che bisognerà restituire e per alcuni potrebbe essere anche molto alta. Tuttavia, non sarà tolto del tutto. L’assegno unico è detto proprio universale perché viene dato a tutti coloro che hanno i requisiti richiesti a prescindere dall’ISEE. Verrà quindi mantenuto un importo minimo, ovvero quello che sarebbe spettato anche senza ISEE. Verranno restituite quindi, solo le somme eccedenti.
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Chi ha un’ISEE che presenta difformità non potrà accedere alle agevolazioni, però per l’Assegno Unico Universale non è così. Anche se l’ISEE non è conforme, la domanda viene comunque accettata. Se ad esempio si ha un’ISEE di 8000 euro ma che presenta omissioni o difformità, l’assegno unico verrà comunque pagato e spetterà poi la quota massima che è di 175 euro per figlio (se si ha un ISEE entro i 15.000 euro).
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