Ecco le novità che toccano la pensione di reversibilità: scopriamo a chi si è estesa e qual è la sua durata, o chi non potrà usufruirne
Il tema sulle pensioni è sempre incredibilmente caldo in Italia e sempre al centro di numerosissimi dibattiti.
Sugli importi, tempi, età per maturarla e categorie a cui spettano, ci sono novità sempre continue, richieste sempre più ampie e una richiesta di risposte a numerosissime domande.
Al netto di questo, c’è una tipologia di pensione, quella cosiddetta di reversibilità. Ma di cosa si tratta? È quel trattamento che l’ente INPS eroga a quelle categorie denominate come “superstiti”, del pensionato che ne percepiva.
In base al reddito e all’impiego che il coniuge deceduto percepiva e svolgeva, viene poi calcolata una somma da corrispondere sotto forma di pensione superstite. Ora ci sono però singolari novità che estendono tale pensione anche ad un’altra categoria. Oltre alle ultime novità che ha rilasciato l’INPS.
La pensione di reversibilità è una misura che si fornisce a coloro che hanno perso il coniuge, il quale era percettore di pensione. La domanda può essere svolta entro i 10 anni del decesso e in ogni momento, perdendo però ciò che in tutti gli anni non è stato percepito. E secondo una stima recente, la percentuale di percettori di tale misura è maggiormente nella sfera delle donne.
Ma attenzione, non tutti sanno che non sono soltanto le persone vedove ad averne diritto, ma le categorie si sono estese. Infatti, anche le persone divorziate o separate possono trarne beneficio. Di fatti la legge sancisce che sono in possesso dei requisiti necessari.
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Di certo, l’importo può essere minore e che varia anche a seconda della composizione della famiglia, ma la notizia è che anche loro sono aventi diritto. Per chi ha due o più figli, la percentuale del sussidio è pari al 100%, che arriva al 60 % se il coniuge è solo.
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Quindi anche gli ex, ormai divorziati, hanno diritto. Ci sono condizioni affinché possano percepirla, a meno che il coniuge non percepisca di già un assegno divorzile. o assegni sociali. Inoltre, un superstite anche se si è di nuovo sposta, può percepire in egual modo ancora la pensione.
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