Una comunicazione inaspettata da parte del Fisco: attenzione alle proprie caselle mail e al tipo di notifica indicata
Le nostre caselle mail sono quotidianamente invase da e-mail di ogni sorta. Da posta che ci interessa direttamente, a promozioni, a spam.
Il quantitativo di mail in entrata è impressionante e molto spesso alcune, anche importanti, ci passano sotto gli occhi e sotto il naso senza nemmeno accorgercene.
E capita poi, che in una maniera o nell’altra, rapidamente, dobbiamo metterci una pezza. Ed ecco che il Fisco sta inviando delle mail che non tutti notano: ecco perché.
Notifiche impazzite da parte del Fisco
In questo ultimo periodo i controlli del Fisco sono sempre più intensi e serrati ma proprio le notifiche sono del tutto impazzite. Infatti l’Agenzia delle Entrate-Riscossione per inoltrare e inviare le notifiche ha utilizzato delle caselle di posta certificata (PEC) le quali non soo presenti nei pubblici registri.
Ed ecco che sono iniziati a piovere un mare di ricorsi, ai quali l’Ente di riscossione deve fare capo. E molti di cui andati a buon fine da parti dei contribuenti. Infatti oltre alla casella PEC rispondente a protocollo@pec.agenziariscossione.gov.it,utilizza per inviare notifiche, anchealtrer che sonos state aggiunte. Anche queste non erano di fatte censite e presenti nelle liste indirizzi di natura ufficiale.
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I contribuenti hanno potuto impugnare questa situazione e di fatto si sono visti respingere le notifiche, ottenendo ragione. L’Agenzia si sta adoperando immediatamente per far fronte a questo errore, rendendo ufficiali e registrando tutti gli indirizzi da loro utilizzati.
Cosa succede adesso
Le cartelle esatoriali sono sempre al centro dell’attenzione, per la loro forma, comunicazioni ed eventuale sanatorie. Ma le notifiche inviate con caselle PEC non ufficiali sono di fatto illegittime e le Agenzie delle Entrate ora corre ai ripari.
La normativa prevede infatti che le notifiche delle cartelle e degli atti, deve avvenire esclusivamente tramite PEC che figurino nei pubblici registri. Diversamente la notifica può decadere. Ora le notifiche, al netto degli aggiornamenti dei registri, potranno valere per il futuro.
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Bisogna quindi prestare molta attenzione alla casella mail da cui ci arriva una notifica, e controllare che sia registrata ai pubblici registri. Tali registri come IndicaPA sono liberamente consultabili.