La sosta selvaggia di alcune auto ha rallentato il passaggio di un’ambulanza nel cuore di Napoli, impegnata nel soccorso di un’anziana signora. La donna è poi deceduta. I sanitari del 118 spiegano che non vi sia correlazione
Nella mattinata di ieri, sabato 8 ottobre, un’anziana donna è deceduta a Napoli (in salita Pontecorvo), nonostante siano stati chiamati tempestivamente gli operatori sanitari del 118 per soccorrerla.
In un primo momento è stata diffusa la notizia che la morte fosse sopraggiunta a causa del rallentamento dell’ambulanza, costretta a divincolarsi tra i mezzi in doppia fila nel centro cittadino. Sulla pagina Facebook dell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” che si occupa della tutela dei professionisti del settore sanitario, sono apparse le seguenti parole: “Per colpa di queste macchina in sosta selvaggia, stamattina una donna 80enne è morta! Le macchine sono state spostate a mano dai soccorritori”.
Inoltre, il post continua sostenendo che l’equipaggio sanitario sarebbe arrivato in ritardo per il motivo sopra citato, rendendo vane le manovre di rianimazione. A quanto pare, però, le cose sarebbero andate diversamente.
Anche il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, ha trovato riprovevole il fatto condiviso da “Nessuno tocchi Ippocrate”.
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Tuttavia, in serata di sabato 8 ottobre, è arrivata una smentita. A precisare come si sia svolta la vicenda è stato Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli. A quanto pare, l’anziana 80enne sarebbe stata raggiunta da due ambulanze, una delle quali con medico a bordo, e opportunamente soccorsa.
Le sue condizioni di salute, purtroppo, sono apparse subito molto gravi a causa di patologie pregresse. Vero è che le ambulanze hanno subito un ritardo, però durante il viaggio di ritorno dall’intervento.
Nonostante ciò, lo stesso Galeano ha comunque confermato all’Ansa (e come riportato dalla redazione di Leggo.it) che i soccorritori abbiano spostato a mano le auto in doppia fila. Ha, infatti, sostenuto: “Questo episodio deve comunque richiamare l’attenzione dei cittadini a prestare maggiore attenzione”.
L’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” si difende dall’accusa di aver diffuso false notizie, sostenendo di aver semplicemente riportato notizie pubblicate da alcune testate giornalistiche.
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Su Facebook si precisa: “Il problema della inciviltà resta e siamo sempre più convinti che chi causa ritardo ad una ambulanza , cagionando la morte del paziente, dovrebbe essere accusato di omicidio stradale. Aggiornamento delle ore 21.48; la nostra associazione viene contattata dal figlio della signora deceduta (poliziotto) il quale asserisce che l’ambulanza è comunque giunta dopo 30 minuti dalla chiamata ed è intenzionato a denunciare il 118″.
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