Incredibile la nuova scoperta che potrebbe cambiare drasticamente come diagnosticare il COVID: addio per sempre ai tamponi.
Il covid 19 negli ultimi due anni è stato l’argomento ufficiale più discusso. Dopo lo scoppio e la diffusione della pandemia le preoccupazioni sicuramente non sono mai calate e “prevenire è meglio che curare”.
C’è ancora tanto timore tra la gente, e questo è normale, c’è ancora chi non frequenta luoghi affollati oppure si tiene a debita distanza nei mezzi di trasporto, o aspetta il suo turno fuori a negozi e supermercati. Tanta importanza hanno ancora le mascherine, che parecchie persone indossano per sicurezza.
La tecnologia è il ramo che ormai comanda il mondo dappertutto, sta prendendo il largo anche nel mondo della sanità, e se tutto funziona non c’è niente di meglio che continuare ad investire per la salute, bene primario. La Pfizer, famosa casa farmaceutica dei vaccini, ha addirittura investito denaro per un’applicazione che potrà farci sapere se siamo positivi al coronavirus.
Quante volte per timore siamo andati in camper sanitari, oppure in farmacie a farci un tampone, pagare ed aspettare il risultato se eravamo positivi o meno, ma ora la situazione tende a cambiare. La casa farmaceutica ha investito circa 116 milioni di dollari per questa applicazione, capace di evitare i contagi.
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Un accordo con l’azienda australiana Reshapp Health potrà passare gli algoritmi necessari per far funzionare questa applicazione che potrebbe essere un cambio netto per l’intera popolazione mondiale. Un grande passo avanti decisivo per la tutela contro il covid 19.
Questa applicazione sarà molto facile da usare, basterà infatti un semplice colpo di tosse per capire se siamo infetti o meno. Attraverso dei risultati, sembra che l’efficienza dell’applicazione sia pari al 92% anche per le due varianti Delta ed Omicron, davvero bel risultato.
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Questa applicazione non è ancora diffusa in Europa, manca solo l’approvazione per installarla negli smartphone. Alla base c’è un processo iniziale di machine learning, volto a registrare diversi colpi di tosse per poi evidenziare la positività dell’individuo.
Questo algoritmo australiano, iniziò già a lavorare qualche anno fa, con altre malattie, facilmente curabili come l’asma, polmoniti o bronchiti che cominciarono ad analizzare le attività respiratorie di un determinato numero di persone. C’è da sottolineare che quest’app ha ricevuto distintivo CE per il suo utilizzo in Europa, già approvato dalla Therapeutic Goods Administration australiana.
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