Una minorenne di 15 anni avrebbe subito violenza carnale un anno fa da parte di due fratelli rispettivamente di 23 e 24 anni. Complice l’ex fidanzato 16enne della vittima. L’accusa si aggrava
La Procura di Roma sta indagando su un caso di violenza carnale ai danni di un’adolescente di soli 15 anni. La giovane sarebbe stata vittima di due fratelli di 23 e 24 anni, rispettivamente un calciatore e un boxeur.
Gli uomini sarebbero stati coadiuvati nel loro orribile crimine dal proprio cugino di 16 anni, ex fidanzato della ragazza. Quest’ultimo la avrebbe attirata in una trappola, organizzando aggressioni da parte dei congiunti senza intervenire. La minorenne sembrerebbe molto fragile, in cura per motivi psichici. Gli stupri sarebbero avvenuti circa un anno fa e in due occasioni: una volta in auto, un’altra a casa.
Una ragazza di soli 15 anni, distrutta dal dolore psicologico, ha confessato alla propria madre di essere stata violentata da due uomini di 23 e 24 anni.
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É stata sporta denuncia presso il commissariato del X° distretto di polizia di Ostia. Sono scattate immediatamente le indagini che hanno portato all’arresto dei presunti colpevoli, attualmente ai domiciliari.
Elemento chiave del tremendo reato sarebbe l’ex fidanzato della vittima, un giovane di 16 anni, che avrebbe organizzato i tremendi incontri. Interrogato e messo alle strette dalle forze dell’ordine, avrebbe confessato il proprio coinvolgimento, confermando la sua presenza in occasione delle violenze sessuali, senza essere intervenuto per impedirle. É ora accusato di favoreggiamento e concorso in violenza sessuale di gruppo.
La sua situazione si aggrava. Potrebbe, infatti, essere accusato di revenge porn. Come riportato da diverse fonti come Il Messaggero e Leggo.it, il 16enne avrebbe diffuso materiale pedopornografico inviando video intimi della ragazza ai loro compagni di scuola. La motivazione sarebbe vendetta per essere stato lasciato.
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A provare il fatto sarebbero dei messaggi scambiati via chat. In uno si legge: “Mi hanno detto dei video, in uno si vede la mia faccia, non ti avevo autorizzato a diffonderlo, sei un pezzo di m… come i tuoi cugini”. La vittima scrive ancora: “Mi avete fatto sentire una t…, io non volevo farlo“. Il materiale è acquisito agli atti dell’inchiesta della Procura.
I due fratelli arrestati professano la loro innocenza.
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